Dalle caldaie alla bancarotta, scatta il maxi-sequestro

I dipendenti erano rimasti senza lavoro e stipendi. Sigilli della Gdf su beni per 19 milioni di euro

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I militari della Guardia di Finanza, coordinati dall’aggiunto Riccardo Targetti e dal pm Luigi Luzi, hanno eseguito nove ordinanze di sequestro preventivo emesse dal Tribunale del Riesame milanese nei confronti di altrettanti indagati, per un valore complessivo di oltre 19 milioni di euro, in un’inchiesta con al centro il fallimento, dichiarato nel 2018, della Stf spa di Magenta, che era attiva da decenni nella produzione di caldaie.

Le indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia di Magenta, sono scaturite a seguito del crac della società, con "ramificazioni internazionali", per debiti che si aggirano intorno ai 200 milioni di euro, e che aveva lasciato senza lavoro circa un centinaio di dipendenti. Nel corso dell’inchiesta gli investigatori hanno riscontrato "distrazioni di denaro dalle casse aziendali, perpetrate almeno a partire dal 2008 da parte del management della società". Il sequestro è a carico "dei 9 membri della famiglia (Trifone, ndr) proprietaria dell’impresa" e segue quello effettuato a inizio anno su una "porzione di un palazzo signorile settecentesco" a Noto (Siracusa) acquistata nel 2014 "con il profitto diretto delle distrazioni dalle casse societarie".

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