Dai penalisti l’appello per Cospito

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"Aderiamo convintamente all’appello per la vita di Alfredo Cospito (nella foto), promosso e sottoscritto da molti autorevoli giuristi, per tutte le ragioni che l’appello enuclea. Auspichiamo quindi che Governo, Ministro dalla Giustizia e Dap escano dall’indifferenza in cui si sono attestati in questi mesi nei confronti della protesta di Cospito e facciano un gesto di umanità e di coraggio". Lo scrive la Camera penale in relazione al caso dell’anarchico detenuto in regime di 41 bis e in sciopero della fame da circa tre mesi. "Crediamo che questa peculiare vicenda, il cui esito drammatico deve essere assolutamente evitato, abbia avuto un solo merito: quello di puntare i riflettori dell’opinione pubblica sul tema del 41 bis, sinora negletto se non utilizzato esclusivamente per esaltarne la natura di necessaria e utile arma di “lotta“ al fenomeno mafioso", spiegano in un documento gli avvocati penalisti milanesi.

Per la Camera penale si deve ripartire "da una profonda revisione del regime di 41 bis che ne limiti il contenuto afflittivo alla stretta necessità e che consenta un efficace controllo sulla sua necessità, ovvero dalla sua definitiva abolizione. I numeri - concludono i penalisti - dimostrano che l’estensione dello strumento non è proporzionale rispetto ai suoi frutti".

Ieri intanto il legale di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, ha presentato un’istanza di revoca del 41 bis direttamente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. In base a quanto riferisce il difensore, l’istanza è "fondata su fatti nuovi, non sottoposti alla cognizione del tribunale di sorveglianza di Roma", che nelle scorse settimana ha respinto un primo reclamo della difesa. Nella nuova si fa riferimento a "motivazioni di una sentenza depositata dopo la decisione del tribunale capitolino".

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