Dai biscotti a Leibniz: grazie scuola

Tommaso

Meucci*

È finta! Ho affrontato il tanto temuto orale e con oggi si conclude la mia vita da liceale. A pensarci fa un po’ tristezza: non entrerò mai più a scuola, almeno da studente. Ma andiamo in ordine. Mi sono presentato a scuola con largo anticipo e dopo qualche rito scaramantico mi hanno chiamato. L’orologio segna le 13:30 e il caldo si fa sentire. Mi siedo e guardo il “documento stimolo”: dei biscotti… dei biscotti?! Per fortuna leggo il nome sulla scatola: ‘Leibniz’, uno dei più grandi matematici del XVII secolo. Mi viene subito in mette la sua teoria dei differenziali e inizio a cercare un macro-tema a cui possa collegare tutte le materie. Eureka: ’tra limite e l’assoluto’. Seguendo un “flusso di coscienza” inizio a scrivere su un foglio tutto ciò di cui voglio trattare per ogni disciplina e alla fine comincio a parlare. Il tempo scorre in fretta e la tensione accumulatasi in questi giorni si scioglie. Gli argomenti si susseguono: alla teoria dei differenziali seguono gli idealisti assoluti, Leopardi, Seneca, il fascismo, gli impressionisti, le Paralimpiadi, ‘The Rime of the Ancient Mariner’ di Coleridge, i limiti della fisica classica e non manca neanche una domanda da parte del presidente di Commissione. Arrivo alla fine e mi sembra di aver parlato poco, di averci messo troppo poco tempo, ma guardo l’orologio: sono passati ben 45 minuti. Manca ancora l’esposizione del Pcto e la visione degli scritti, ma ormai i giochi sono fatti. Concluse anche le ultime formalità, saluto e ringrazio tutti i professori ed esco. Fuori c’è qualche amico ad aspettarmi, insieme festeggiamo e beviamo anche un po’ di spumante. Adesso sono qui in camera mia, ma questa sera non andrò a letto presto e non chiederò ad Alexa di svegliarmi domani mattina: questa sera esco, vado a divertirmi con i miei amici, in attesa poi di partire per il tanto aspettato viaggio di maturità. Con questo esame si è conclusa una parte della mia vita che mi accompagna da 13 anni: la scuola. Si è concluso un cammino, un viaggio che mi ha richiesto tanto, ma mi ha regalato anche tante gioie, soddisfazioni e sogni. Sembra impossibile essere arrivato fino a qua, forse la Fiorentina vincerà il prossimo campionato.

* Studente Vittorio Veneto

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