Custode di giorno in una società di spedizioni, pusher di sera: arrestato a Milano

Preso addetto che effettuava le consegne in monopattino: l'hashish era nascosto nel computer di casa

Il ventitreenne è stato arrestato mercoledì sera dagli agenti del commissariato Mecenate

Il ventitreenne è stato arrestato mercoledì sera dagli agenti del commissariato Mecenate

Milano - ​Di giorno custode di una società di spedizioni di via Fantoli. Di sera pusher. G.M. ci è ricascato, allungando un curriculum criminale che a soli 23 anni conta già diversi precedenti per spaccio e furti. Mercoledì sera, quattro poliziotti del commissariato Mecenate, di ritorno in ufficio dopo un servizio straordinario di controlli in strada, lo hanno incrociato a bordo di un monopattino e si sono subito insospettiti perché il ragazzo ha accelerato improvvisamente la marcia. A quel punto, hanno deciso di fermare il ventitreenne, nervoso e agitato per l’imprevisto. Gli investigatori di via Quintiliano, coordinati dal dirigente Angelo De Simone, hanno impiegato poco a comprendere il motivo di tanta preoccupazione: sotto l’ascella sinistra, G. teneva stretto un cilindro di cellophane con 100 grammi di hashish; e dalla tasca sinistra del giubbotto sono spuntati 245 euro in banconote di diverso taglio, verosimile provento dell’attività di smercio al dettaglio.

La perquisizione è proseguita nell’abitazione di viale Ungheria dove G.M. vive insieme ai genitori, e lì i poliziotti hanno sequestrato altra droga: 80 involucri di varie forme (per un peso complessivo di 303 grammi) erano nascosti nel "case" (la scatola metallica che protegge l’hardware) del computer; sulla scrivania, infine, c’era un coltello a farfalla con una lama di 9 centimetri utilizzato per tagliare lo stupefacente da dividere in dosi. G.M., difeso dall’avvocato Carlo Rossi, è stato arrestato per l’ennesima volta, nonostante appena cinque mesi fa avesse completato con esito positivo l’affidamento in prova ai servizi sociali concesso dal giudice.

Qualche ora prima , alle 18 di mercoledì, gli agenti di Mecenate avevano ammanettato anche la ventinovenne peruviana M.Q., ladra seriale sorpresa a rubare uno zaino ai tavoli esterni del bar "Casa Capitano" di via Castel Morrone. A dare l’allarme è stata una dipendente dell’esercizio commerciale, che si è accorta che la donna era riuscita a derubare una cliente che le era seduta di fianco, usando come "schermo" un giubbotto. La commessa ha inseguito M.Q. e l’uomo che era con lei, diretti verso una Opel Corsa guidata da una terza persona. Raggiunta, la peruviana ha gettato a terra lo zaino, ma nella confusione ha fatto cadere pure la sua borsetta; quando è scesa dall’auto per riprendersela, si è trovata davanti la polizia. Con sé aveva una carta di credito rubata sabato scorso a una donna in Stazione Centrale.

 

 

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