Cure palliative per i malati "Non solo agli oncologici"

Gli specialisti dell’Hospice lavorano con i colleghi di altre discipline per estendere l’assistenza ai pazienti cronici. Un’intesa che fa da apripista

di Francesco Pellegatta

Le cure palliative a disposizione di Rsa e medici di base. È una firma importante (e affatto scontata) quella che di recente ha portato al rinnovo, fino a fine 2023, della convenzione tra Hospice di Abbiategrasso e Asst Ovest Milanese, per potenziare la risposta del mondo sanitario alla domanda di cure palliative nel Magentino-Abbiatense.

Il protocollo d’intesa siglato dal direttore generale dell’azienda socio sanitaria, Fulvio Odinolfi, e dal presidente della cooperativa sociale onlus In Cammino, Angelo Moschino, rappresenta il punto di partenza per continuare un’esperienza più unica che rara, anche a livello nazionale. Un servizio che già in passato ha portato i palliativisti a lavorare fianco a fianco con i colleghi di altre discipline e che nell’anno e mezzo maggiormente caratterizzato dalla pandemia è riuscito a garantire 1.036 visite a 508 pazienti.

Tra le principali novità c’è il progetto di allargare la collaborazione con i medici palliativisti anche alle Rsa del territorio e ai medici di base, i quali potranno chiedere consulenze o lavorare in sintonia con i colleghi specializzati in terapie del dolore.

Ma non solo. I percorsi di cura condivisi da oggi in avanti riguarderanno anche pazienti di reparti in precedenza esclusi, come Nefrologia (soprattutto dialisi), Ematologia (trasfusioni) e Pronto soccorso. In particolare l’idea di un palliativista in Pronto soccorso risulta decisiva quando parliamo di persone con una patologia cronica che causa più o meno frequenti scompensi d’organo. Il reparto per acuti, dunque, non è la collocazione naturale di questi pazienti, che dovrebbero piuttosto essere inquadrati come cronici. Ed è qui che subentrerà il palliativista.

"Parliamo di una rivoluzione, se pensiamo che troppo spesso si associa ancora il malato cronico o terminale alle malattie oncologiche – spiega Luca Moroni, direttore dell’Hospice di Abbiategrasso –. La nostra idea, invece, è quella di seguire il paziente cronico sul lungo periodo: sei, nove mesi, anche un anno, e non solo nelle ultime settimane. È un tipo di collaborazione tra enti diversi molto raro e possibile qui perché il territorio ha una storia nelle cure palliative che appartiene a pochi, sia a livello lombardo che nazionale". Ma ci sono ancora dei passi importanti da compiere.

"L’accordo prevede che l’Asst crei un tavolo tecnico con tutti i soggetti della rete territoriale di cure palliative – aggiunge Moroni – . Siamo ancora in attesa, nonostante si tratti di uno strumento fondamentale. La nostra volontà è quella di partire il prima possibile".

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