L’ingegnere che lascia Boston per salvare le api

Niccolò, 32 anni, è tornato a Milano per un sogno: con la tecnologia aiuta già oltre diecimila apicoltori

Il maggior numero di specie di api si trova lontano dai poli e dall'equatore

Il maggior numero di specie di api si trova lontano dai poli e dall'equatore

Milano, 24 gennaio 2021 - Alle sue spalle ha lasciato prima Sydney e poi Boston, dove si occupava di computer quantistici e “fotoni”: Niccolò Calandrino, 32 anni, ingegnere specializzato nella elettronica quantistica, è tornato in Italia per inseguire un sogno: "Creare qualcosa di mio partendo dalle mie due passioni: tecnologia e api", confessa. Così, con l’amico apicoltore Riky – Riccardo Balzaretti, 33enne del Comasco – ha dato vita ad una start up che adesso distribuisce dispositivi non solo in Italia ma anche in Nuova Zelanda, Australia e Nord Europa. Si chiama 3Bee e ha un compito: "Monitorare la salute delle api". Anche da casa. "Sono sempre stato affascinato da quel mondo – racconta Calandrino – non sono un apicoltore ma condividevo le loro problematiche, prima di tutto quella della mortalità delle api per pesticidi, cambiamenti climatici, difficoltà di gestione. Non è solo in gioco la produzione del miele: l’impollinazione crea biodiversità. Senza api non ci sarebbero neppure i pascoli". 

Niccolò Calandrino di Milano
Niccolò Calandrino di Milano

Così ha deciso di studiare qualcosa di concreto per tenere monitorata la salute delle api in tempo reale. "Un dispositivo misura i parametri vitali delle api e la temperatura e trasmette informazioni all’apicoltore, che può ascoltarle dal telefonino e capire quando l’ape regina sta dicendo qualcosa – sottolinea l’ingegnere, con una laurea al Politecnico e un dottorato tra Milano e il Mit di Boston –. Grazie a un sensore posizionato sotto l’alveare viene calcolato anche il suo peso, che dà informazioni fondamentali, come pure l’umidità interna". Spie per capire la salute e il benessere delle api. Lo smart working entra così anche nella casa dell’apicoltore. Che non può essere sempre presente sul posto, ma che così può intervenire subito se le api sono in pericolo, dando loro per esempio da mangiare prima che muoiano di fame per mancanza di nettare – altro effetto dei cambiamenti climatici – oppure trovando soluzioni logistiche, spostandole per continuare il ciclo dell’impollinazione. "La tecnologia può migliorare la vita delle api", sottolinea l’ingegnere. Oggi sono circa duemila gli alveari monitorati e sono oltre diecimila gli apicoltori che usano già l’app 3Bee.

Niccolò, con la sua storia, sarà anche tra i protagonisti di “Torno a vivere in Italia”, il nuovo format di laF (Sky 135) che racconta il fenomeno degli “italiani di ritorno”: domani sera il camper rosso “Mr. Falcon” dei globetrotter Simone Chiesa e Anna Luciani farà tappa a Milano per incontrare anche Daniele Fittole, designer e stilista, che dopo l’esperienza tra Londra e Parigi ha fondato un’accademia di moda “; Giulia Ferrante, tornata dalla Cina per aprire la “Caffineria” e il professore Michele Fumagalli, che ha lasciato la California per l’università Bicocca, dove si occupa di galassie. Quattro “cervelli“ che tornano a Milano e viaggiano controcorrente.