Cuore e salute Telemedicina fondamentale

Andrea

Macchi*

La telemedicina, rimasta a lungo poco diffusa e a livello di semplici ipotesi sperimentali, ha registrato una vera e propria esplosione di interesse nel mondo medico durante l’emergenza sanitaria pandemica date le limitazioni per i pazienti di essere visitati e valutati. La chirurgia robotica, anche se disponibile da circa vent’anni non è ancora riuscita a dimostrare, contrariamente alla sua popolarità, quali siano i reali vantaggi e benefici per l’operatore e per il paziente operato, rispetto ai costi ed i più lunghi tempi di intervento. L’introduzione e l’uso della chirurgia robotica in Italia non sono stati pianificati tenendo conto degli esiti clinici e della valutazione della efficacia e sicurezza; inoltre la sua introduzione non sembra avere collegamenti con la quantità di prestazioni erogabili. Non sembra sia stata applicato il principio e la metodologia della più stretta Health Technology Assessment. È stato analizzato l’utilizzo dell’alta tecnologia applicata alla diagnosi e cura del ‘nuovo’ paziente cardiologico nel contesto della pandemia, degli esiti della patologia contratta e dei possibili esiti post-vaccinali (m-RNA messaggero) a livello cardiovascolare. Esistono non modelli ipotetici ma reali e grazie a una visione pionieristica ed agli investimenti è possibile una telemedicina operativa con possibilità di prestazioni e consulti in remoto con standard di sicurezza in campo sanitario e medico e che non si riduce esclusivamente all’utilizzo di nuove tecnologie e strumenti.

*Direttore generale

Centro Cuore

Gruppo Iseni Sanità

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