Crollati gli abbonamenti degli autobus

Paullo, i mezzi pubblici viaggiano con il 35 per cento in meno di passeggeri rispetto a prima del Covid

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di Alessandra Zanardi

Crollano le vendite degli abbonamenti e gli autobus viaggiano in media col 35% dei passeggeri rispetto a quelli del periodo pre-pandemia. È questa la fotografia del trasporto pubblico nel Sud-Est Milanese in tempi di zona rossa, smart working e didattica a distanza.

In quest’area geografica anche le linee tradizionalmente più frequentate, come la Z420 che percorre la via Emilia e tocca i Comuni più popolosi del bacino, "registrano un numero di utenti sensibilmente calato", fa sapere il gestore, Autoguidovie, "sull’onda del lavoro svolto da casa e della cassa integrazione che ha ridotto le presenze in aziende e studi professionali". Con le corse scolastiche azzerate per effetto della dad, "stiamo adottando l’orario estivo. Su richiesta degli istituti, vengono attivate alcune corse in concomitanza coi laboratori che si svolgono in presenza - spiega Corrado Bianchessi, direttore delle risorse umane di Autoguidovie -. È venuta meno la continuità nell’uso del servizio, anche l’acquisto dei biglietti è, di riflesso, saltuario. Una situazione non facile; nonostante questo cerchiamo di guardare avanti. Stiamo facendo corsi di formazione ai dipendenti e investiamo sulla digitalizzazione. Il futuro imporrà l’uso di nuove strategie, come il mezzo su prenotazione. Non è più pensabile un sistema generalista, dove si mette un autobus su strada, si definiscono un orario e un tragitto e si aspetta che la gente salga a bordo". Intanto il comitato pendolari di Paullo torna a chiedere il coinvolgimento del settore "gran turismo" per avere più pullman a disposizione, in vista di una futura ripresa della scuola in presenza. La richiesta riguarda anche l’istituzione di un tavolo di confronto sul trasporto pubblico, affinché scelte come la capienza all’80% "non vengano più riproposte poiché rappresentano un’assurdità. Siamo stati tra i primi a denunciare che, con quei numeri, gli abitacoli erano affollati e si esponevano i passeggeri a potenziali rischi di contagio".

Uno studio che l’Agenzia del Tpl di Milano intende affidare all’Università Statale punta a stabilire in che misura l’uso dei mezzi pubblici possa aver favorito il diffondersi del coronavirus fra gli studenti.

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