Cattolica: la schiacciata più bella di Cristina Chirichella. Laurea con 110 e lode

La centrale della Nazionale di volley ha terminato di scrivere la tesi nel corso degli Europei

Conciliare lo sport e lo studio è impresa complicata. Ma può dare la stessa soddisfazione di uno scudetto o di un trofeo con la Nazionale. Figuratevi quando i voti sono ottimi. Anzi, il migliore che si possa ottenere. Cristina Chirichella, campionessa europea di volley con la casacca azzurra, 28 anni, napoletana, centrale dell'Agil Novara, oggi, lunedì 14 febbraio, si è laureata dottoressa in Scienze motorie e dello sport con 110 e lode all'università Cattolica di Milano. Un successo personale che arriva a sei mesi dalla conquista della corona continentale. Due vittorie che si sono incrociate, spronando Chirichella a divedersi fra il taraflex dei campi da volley e il legno delle scrivanie. "Durante l’Europeo stavo scrivendo la tesi - racconta la giocatrice - In tutto il periodo estivo i libri mi hanno sempre accompagnato. Sono riuscita a dare cinque esami prima delle Olimpiadi. E l’ultimo l’ho dato tra l’Olimpiade e l’Europeo. O meglio, era la mattina della partita dei quarti di finale, ho fatto l’esame e poi sono andata a giocare la partita al pomeriggio. Ero felicissima".

La tesi di Cristina

Cristina ha discusso una tesi dal titolo: “Spalla dolorosa nell’atleta overhead: ruolo dell’esercizio nella gestione conservativa” con relatore Christel Galvani, docente di Metodi di valutazione funzionale dell’atleta. La scelta di frequentare la Cattolica è nata partecipando al programma Dual Career dedicato agli studenti-atleti dell’ateneo, promosso da Cattolica per lo Sport. "Ho iniziato l’università proprio perché avevo sentito parlare di questo progetto. Era un’idea che avevo già da qualche tempo, quella di volermi iscrivere a Scienze motorie. Solo che frequentare con assiduità per me era praticamente impossibile. Allo stesso tempo, volevo studiare in un’università non telematica, desideravo vivere la realtà dell’università. Quando ho saputo della partenza di questo programma, ho preso la palla al balzo e mi sono iscritta".

Da studentessa della Cattolica, Cristina con Agil Volley Novara - la sua squadra - ha vinto la Coppa Italia e la CEV Champions League, la massima competizione continentale per club. Con la Nazionale italiana si è laureata vicecampionessa del mondo nel 2018, in Giappone, ricevendo i complimenti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Vorrei che l’Italia assomigliasse a questa Nazionale, con senso di coesione e di responsabilità". Prima di laurearsi alla Cattolica, la 28enne napoletana ha conquistato anche un bronzo a quei Campionati europei che ha vinto due anni più tardi, a Belgrado, battendo in finale le padrone di casa. La riscossa migliore dopo la delusione di Tokyo 2020.

Il percorso di studi

Dopo un’estate così, chiunque avrebbe voluto tirare il fiato. Ma non lei, non Cristina. Perché era già tempo di concludere la tesi di laurea, e di portare a termine il suo percorso di Dual career. "Devo tantissimo alla mia tutor, Elisa (il programma mette a disposizione degli studenti-atleti due tutor dedicate, ndr). Se mi sono laureata, è anche merito suo. I docenti sono stati super disponibili, anche nella predisposizione di appelli d’esame in giornate diverse rispetto a quelle prestabilite quando avevo ritiri o partite importanti. Sono riuscita a frequentare l’Università in modo normale, e questa per me è la cosa straordinaria. Suggerisco a chi come me fa sport di sfruttare questo progetto al meglio. È stata la riposta a tutti i miei dubbi. Vi aiuterà tantissimo ad andare avanti e finire il vostro percorso". Un percorso, quello di Cristina, che oggi si arricchisce ancora. Con dedizione e determinazione. Con un 110 e lode e un sorriso grande.

L'elogio dei docenti

La serietà e la forza d'animo di Cristina sono state apprezzate dai professori. "Cristina è una ragazza determinata, intelligente ed estremamente desiderosa di non perdere tempo - afferma Paola Vago, docente di Teoria e metodologia del movimento umano e membro della commissione di laurea - Forse lo sport di alto livello le ha insegnato il qui e ora. Forse i ritmi incalzanti di macrocicli di allenamento e i calendari agonistici l’hanno aiutata a organizzarsi in modo efficace. Sicuramente ha lavorato alacremente per raggiungere il suo obiettivo. Non ha scelto una via comoda per concludere i suoi studi, e anche in questa sua ultima fase di vita universitaria ha dimostrato di voler salire sempre più alto".

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