Elezioni Turchia, l'attivista milanese tornerà presto a casa

L'osservatrice elettorale è ancora in stasto di fermo, ma è caduta l'accusa di propaganda terroristica

L’attivista 62enne Cristina Cattafesta

L’attivista 62enne Cristina Cattafesta

Milano, 25 giugno 201- E' ancora in stato di fermo in Turchia Cristina Cattafesta, osservatrice elettorale italiana per conto dell'Hdp bloccata nella provincia sudorientale di Batman da domenica, giornata delle elezioni parlamentari e presidenziali. Le autorità locali l'hanno trasferita nella foresteria di un centro di detenzione per stranieri: non trascorrerà una seconda notte in carcere. Per la donna, milanese di 62 anni e presidentessa del Cisda, il Coordinamento italiano a sostegno delle donne afghane, è caduta l'accusa di propaganda terroristica, ma passeranno ancora delle ore prima di sapere se potrà far rientro in Italia. A far nascere il sospetto che fosse legata al Pkk è stata una bandiera del Partito dei Lavoratori del Kurdistan comparsa sul suo profilo Facebook. La posizione di Cristina è ora al vaglio dell'ufficio immigrazione turco. Al suo fianco c'è il marito Edoardo e gli avvocati. "Il foglio di via potrebbe arrivare martedì mattina. In tal caso sarà espulsa - fanno sapere i familiari - . Cristina è libera dall'accusa di propaganda terroristica, ma non di tornare a casa", A confermare lo stato di fermo, lunedì sera, è la Farnesina, che fa sapere di seguire il caso "con massima attenzione insieme all'ambasciata di Ankara e in stretto rapporto con le autorità locali per prestare ogni possibile assistenza". 

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