Troppi morti, Crematorio di Lambrate chiuso per un mese

Tempi di attesa sui 20 giorni, sforarli potrebbe causare criticità igienico-sanitarie

Forno crematorio (Foto Corelli)

Forno crematorio (Foto Corelli)

Milano, 2 aprile 2020 - L'ordinanza comunale recepisce le indicazioni del ministero della Salute legate all'emergenza coronavirus riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione stabilendo che, a partire da domani e fino al 30 aprile, non saranno più autorizzati nuovi ingressi nel polo crematorio di Lambrate. La nuova disposizione supera dunque la precedente ordinanza estendendo l'interruzione anche ai residenti, "a causa dell'aumento costante e progressivo dei defunti in attesa di cremazione che, attualmente, si attesta intorno ai 20 giorni ma che, in caso di superamento di questa soglia, potrebbe causare criticità di carattere igienico-sanitario".

Per agevolare le famiglie in questo difficile momento a partire da domani, venerdì 3 aprile, Palazzo Marino comunica che sarà possibile "inumare i propri cari senza costi o procedere alla loro tumulazione in colombaro con il solo pagamento delle tariffe di concessione del manufatto". Complessivamente nel trimestre gennaio-marzo i deceduti milanesi sono stati 4.459 nel 2020, 3.888 nel 2019 e 3.929 nel 2018. Nel mese di marzo 2020 i decessi dei residenti milanesi sono stati 2.155 (dato in aggiornamento), mentre erano stati 1.224 nel 2019 e 1.206 nel 2018. Si comunica anche ai familiari dei defunti venuti a mancare in ospedale o nelle strutture socio-assistenziali che si dovrà "dare disposizioni per la salma entro tre giorni dalla data del decesso, in caso contrario l'Amministrazione procederà d'ufficio all'inumazione". 

Insomma, come confermato dall'assessore ai Servizi Civici Roberta Cocco "i dati dimostrano che anche a Milano siamo in fase di aumento dei decessi", sottolineando come i mesi di gennaio e febbraio e la prima metaà di marzo siano "in linea con gli anni precedenti" ma che, a partire dalla seconda metà di marzo, "abbiamo osservato un incremento notevole, anche a causa dei decessi più che raddoppiati tra gli ospiti delle Rsa cittadine e nelle abitazioni private". Incrementi che come dice Cocco "hanno saturato la capacità del Crematorio di Lambrate determinando quindi la chiusura forzata in un momento già molto difficile e doloroso per tutti".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro