Crediti deteriorati, i sette indagati di Mps

I retroscena sulla richiesta di proroga delle indagini dei pm milanesi. L’ex ad Morelli e tre ex presidenti ’avvisati’ per i bilanci 2016 e 2017

Mps

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Anche se Giuseppe Bivona, piccolo azionista e consulente di Bluebell Partners, si è preso il ruolo di ’ispiratore’ dei sette nuovi indagati eccellenti, nell’ambito dell’inchiesta di Milano sui crediti deteriorati di Mps, nella richiesta di proroga dei pm Cavalleri e Fontana, si citano soprattutto le parti civili e l’Associazione Buon Governo Mps difese dagli avvocati Paolo Emilio Falaschi e Mauro Minestroni. E le informazioni raccolte dai due magistrati, subentrati ai sostituti Stefano Civardi, Giordano Baggio e Mauro Clerici, dal capo degli ispettori di Bankitalia ai responsabili della direzione crediti di Banca Mps dal 2012 al 2016, hanno portato alla richiesta di altri tre mesi di tempo

per concludere le indagini.

Dalla richiesta di proroga è emerso chi sono i sette nuovi indagati, oltre ad Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori, già protagonisti dell’inchiesta. Sono l’ex amministratore delegato Marco Morelli, gli ex presidenti di Banca Mps Massimo Tononi, Alessandro Falciai e Stefania Bariatti, i dirigenti del Monte dei Paschi preposti alla redazione dei documenti contabili Daniele Bigi, Arturo Betunio e Massimo Nicola Clarelli. Le ipotesi di reato per loro solo false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, i bilanci contestati sono quelli di Banca Mps dal 2012 al 2017.

Sono i profili dei nuovi indagati, e in particolare il fatto che Stefania Bariatti sia entrata nella lista per appena 13 giorni da presidente, visto che prese il posto del dimissionario Falciai e fu nominata dal cda della Rocca il 18 dicembre 2017, a fornire una possibile interpretazione sul filone allargato dell’inchiesta. Anche l’inserimento di Marco Morelli, che diventò ad del Monte nel settembre 2016, stride con quanto emerso finora dalle perizie e dalle audizioni. Se la contestazione alla base delle indagini e l’essenza della sterminata perizia (oltre 6mila pagine) di Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini, era la non corretta contabilizzazione, tra il 2012 e il 2015 , delle rettifiche nei bilanci su 11,42 miliardi di euro di crediti deteriorati, nei primi bilanci con Morelli ad, gli accantonamenti per i crediti a rischio furono di 9,9 miliardi di euro, 4 miliardi e mezzo nel 2016 e 5,4 nel 2017.

I pm Giovanna Cavalleri e Roberto Fontana hanno esteso le indagini a questi due anni perché "procedure e direttive sono risultate generiche". La proroga fino al 30 maggio delle indagini, servirà ai consulenti della procura per concludere il loro lavoro. Toccherà poi al gip decidere se questa corposa mole di perizie, bilanci, documenti e consulenze, meriti un processo più allargato, con 10 imputati. Le difese potrebbero chiedere anche sequestri preventivi. Ma è sicuramente prematuro ed esagerato prospettare che la Commissione Europea chieda allo Stato Italiano di farsi ridare i 5,4 miliardi di euro di ricapitalizzazione precauzionale del 2017.

P.D.B.

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