Dai favori a Berlusconi a Sigonella: il popolo giudica Craxi e non perdona

Dibattito a Milano. La difesa di Martelli, poi gli spettatori lo condannano

Bettino Craxi Sotto al Carcano il “processo” andato in scena ieri sera

Bettino Craxi Sotto al Carcano il “processo” andato in scena ieri sera

Milano, 25 ottobre 2016 - Lui non c'è, ovviamente, ma il teatro Carcano è pieno per il processo a Bettino Craxi, anzi alla sua politica. E alla fine il verdetto è di condanna, anche se le vicende di Tangentopoli sono rimaste fuori. «Nel bene e nel male ha fatto la storia d’Italia. Non giudicheremo le condotte penali, che sono state già state giudicate nelle aule di giustizia, ma la sua storia politica» spiegava prima dell’udienza Fabio Roia, giudice (vero) del tribunale, che nella recita è il presidente della Corte. Quello di ieri sera è stato il primo degli “Incontri con la Storia. Colpevole o innocente?” in programma al teatro di Porta Romana, e dopo il leader socialista toccherà a Marilyn Monroe, Oriana Fallaci, persino a Radetzky. Alla fine il pubblico condanna Craxi, anche se la “giuria popolare” si è quasi divisa a metà: 268 fiches nere deposte nel cesto contro le 222 bianche dell’assoluzione, in platea molti avvocati, qualche magistrato ma anche gente comune o volti noti come la regista Andree Ruth Shammah e il giornalista Vittorio Feltri. A difendere Craxi (fatto “rivivere” sul palco dal deputato pd e storico Andrea Romano) c’è il suo ex delfino Claudio Martelli, che dopo una vita trascorsa al suo fianco, nella vita reale finì per litigare ferocemente con lui una volta esplosa Mani pulite con l’inevitabile odissea giudiziaria che travolse entrambi. Tra i testi a difesa il figlio Bobo e il suo medico personale (in seguito anche deputato) Melania Rizzoli.

COME IN AULA Bettino Craxi Sotto al Carcano il “processo” andato in scena ieri sera La lettera con la quale Silvio Berlusconi ringraziò Bettino  Craxi per l’aiuto ricevuto sul caso delle televisioni private
COME IN AULA Bettino Craxi Sotto al Carcano il “processo” andato in scena ieri sera La lettera con la quale Silvio Berlusconi ringraziò Bettino Craxi per l’aiuto ricevuto sul caso delle televisioni private

Martelli, che ovviamente condivise quelle stesse scelte politiche, ha descritto Craxi come paladino della libertà in campo televisivo e fine diplomatico nel salvare tutti i passeggeri (meno uno) della nave sequestrata, anche se costretto a pagare un prezzo inevitabile. Quanto all’economia, se il debito veniva da lontano – ha detto - con il governo Craxi invece la lira fu tra le monete più forti al mondo. Prima di requisitoria e arringa finale, i testi d’accusa Piero Colaprico e Maxia Zandonai, giornalisti di Repubblica e Rai, hanno rincarato la dose. Preso atto della condanna espressa dalla giuria popolare, il giudice Roia ha però limitato la pena ad un solo anno di “messa alla prova” come in una sorta di contrappasso: per rimediare alle “colpe” televisive, se ci fosse ancora Craxi dovrebbe trascorrere un intero pomeriggio nel programma di Barbara D’Urso. Quanto al rapporto diplomatico con gli Usa, potrebbe spiegare qualcosa sulle donne in un dibattito pubblico con Donald Trump…

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