Locali chiusi, i ristoratori di Milano tornano a protestare

Domani due manifestazioni."I ristori sono ridicoli, chiediamo di potere aprire anche perché il Cts ha ampliamente dimostrato che non siamo luoghi di contagio"

Una delle precedenti  protesta ristoratori

Una delle precedenti protesta ristoratori

Milano, 20 gennaio 2021 - Che siano la categoria tra le più colpite economicamente prima dal lockdown e ora dallle restrizioni della zona rossa è indubbio. E i ristoratori milanesi tornano a protestare dopo le divisioni di  #IoApro. Domani sono in programma due manifestazioni per chiedere di riaprire e di avere ristori che permettano almeno di di sopravvivere.  Dalle 9 alle 11 il  presidio "Basta siamo strematì"  davanti alla prefettura, con  l'intenzione di consegnare al prefetto Renato Saccone ceste  degli alimenti ordinati ma scaduti  in questo periodo di chiusura. I ristoratori lamenta di aver lavorato praticamente 12 giorni negli ultimi due mesi e 170 nel 2020. 

"I ristori sono solo due lire ed è importante dirlo alla popolazione»  dice Paolo Peroli, che è fra gli organizzatori della seconda manifestazionie,  organizzata dal comitato territoriale esercenti,  alle 16 sotto la sede della Regione. Tra gli interventi previsti anche quello di  Rosy Chin, ristoratrice cinese di seconda generazione. «Andiamo in piazza - ha spiegato - per chiedere di potere aprire e perché il Cts ha ampliamente dimostrato che non siamo luoghi di contagio. Stiamo morendo, i ristori sono ridicoli e  per questo domani saremo in tantissimi»

Secondo recenti dati di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con Epam (l'Associazione dei pubblici esercizi) a  2020 il fatturato è  sceso del 71% in tutte le attività rispetto al dicembre del 2019. Le  perdite maggiori le indicano i bar-locali più attivi la sera e i  ristoranti: -77% e -76%..

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