Covid, focolaio di variante Delta: in palestra salgono i contagi

Quattordici casi confermati, variante indiana in cinque test positivi su altrettanti sequenziati

Un drive-in per i test dell’antiCovid a Milano

Un drive-in per i test dell’antiCovid a Milano

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Milano, 18 giugno 2021 - Si allargano le ricerche per arginare il focolaio che s’è sviluppato alla Virgin Active di Città Studi subito dopo la riapertura delle palestre: a quanto Il Giorno apprende, altri clienti del club stanno ricevendo inviti ad andare a fare il tampone. E si conferma un focolaio di variante ex indiana, questo cluster scoperto in città alla vigilia dell’ingresso in zona bianca: sono cinque i contagiati nei quali è stata trovata la mutazione Delta del coronavirus. Cinque su cinque dei test per i quali sinora sono arrivati gli esiti del sequenziamento, ha spiegato ieri una nota dell’Ats Metropolitana; dunque incluso il primo scoperto, quello dell’operatrice sanitaria già vaccinata con doppia dose che si allenava nel villaggio fitness in fondo a via Amadeo. Il conto del focolaio, che ieri mattina era arrivato a 14 contagiati, due in più di lunedì, continua a salire man mano che arrivano i risultati dei tamponi ai quali si sono sottoposte ormai quasi duecento persone tra clienti e personale della palestra. Che da ieri è chiusa per una settimana su decisione "precauzionale" della catena Virgin Active, "nonostante il sopralluogo di Ats abbia confermato il pieno rispetto dei protocolli anti-contagio", "con l’obiettivo primario di tutelare la salute di clienti e staff" e "in attesa che l’Ats completi l’attività di contact tracing , resa possibile dalla puntuale registrazione degli accessi".

Dovrebbe bastare una settimana anche secondo l’Ats a "completare tracing ed esecuzione dei tamponi sui frequentatori della palestra entrati in contatto coi nuovi casi individuati, che vengono posti in isolamento e inviati a eseguire il tampone di controllo", e "la ricerca delle varianti sui casi individuati". La genotipizzazione è stata disposta per tutti i tamponi positivi, "nove sono ancora in fase di analisi da parte dei laboratori incaricati", chiariscono dall’Ats. Se tutti risultassero positivi alla variante Delta non sarebbe la peggiore delle notizie, se si pensa al vecchio focolaio di via Lope De Vega, 17 contagiati alla scuola dell’infanzia e due al nido con due diverse varianti (l’inglese, all’epoca non dominante, alla materna; la sudafricana in una maestra dell’asilo): era febbraio e quel cluster a due inneschi anticipava l’arrivo della terza ondata. Mentre al momento, nonostante i 70 casi di variante Delta isolati il mese scorso in Lombardia, con più di metà della popolazione coperta con una dose di vaccino e quasi un lombardo su quattro che ha completato l’immunizzazione i contagi e i ricoveri per Covid continuano a diminuire. Tra i contagiati della palestra, solo uno è in ospedale.

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