Covid, arriva lo spazzolino da denti anti-contagio: ci dirà se siamo positivi

L’invenzione di due aziende milanesi: lo spazzolino misura i valori della saliva e può scovare il virus

Stefano Russano (a sinistra) e Valerio Grassi mostrano il dispositivo “Doc.D”

Stefano Russano (a sinistra) e Valerio Grassi mostrano il dispositivo “Doc.D”

Trezzano sul Naviglio (Milano), 30 aprile 2021 - L’idea innovativa è stata sviluppata in un primo momento come forma di prevenzione per il diabete di tipo due, ma i campi di applicazione possono essere tantissimi, a partire da quello più attuale: la ricerca del Covid e la prevenzione alla diffusione del contagio. Protagoniste della scoperta, sono due aziende di Trezzano che hanno fatto della ricerca e dell’innovazione una bandiera: Aicube, startup orientata alla prevenzione e "alla medicina predittiva tramite algoritmi di machine learning", come spiegano dal gruppo, e Atlas Advanced Technologies, società italiana specializzata nella progettazione e sviluppo di prodotti tecnologici e con il compito di sviluppare tutta la parte elettronica e di software del progetto. Per Atlas è sceso in campo un team guidato da Valerio Grassi, di Trezzano, fisico rinomato nel mondo della ricerca accademica e con esperienza anche al Cern di Ginevra. Grassi è stato anche docente del corso di Strumentazione Elettronica per la Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria all’Università degli Studi di Milano.

Ed ecco il progetto innovativo: pensate a uno spazzolino elettrico, il classico che usiamo per lavarci i denti. Passandolo allo stesso modo in bocca, questo dispositivo (dal nome Doc.D) cattura micro particelle, materiale che contiene informazioni importantissime. Lo spazzolino "aumentato" è in grado di misurare i biomarcatori nella saliva. L’obiettivo è incrementare il livello di prevenzione e fare diagnosi precoce su malattie che "se diagnosticate in tempo possono essere curate, o comunque ridurne le complicanze associate", spiegano dal gruppo e aggiungono: "La prevenzione secondaria può essere implementata raccogliendo i valori di specifici biomarcatori con frequenza giornaliera o settimanale, per avere dati statisticamente significativi".

Lo spazzolino raccoglie il campione di saliva con modalità non invasive. Il materiale viene poi spostato in un’altra parte del dispositivo che misura il valore del biomarcatore di riferimento (come il glucosio per il diabete, o i marcatori per indagare la presenza di Covid). Il progetto ha già suscitato interesse, anche negli Stati Uniti e in diverse società farmaceutiche italiane interessate allo sviluppo dell’idea e ai campi di applicazione. La realizzazione dello spazzolino intelligente è stata finanziata grazie a una massiccia campagna di crowdfunding, partita nel 2019, che è riuscita a ottenere circa 300mila euro a cui si sono aggiunti altri fondi, per un totale di oltre un milione di euro in meno di due anni, messi a disposizione per lo sviluppo dell’idea innovativa. "I prossimi passi - spiegano dai gruppi - sono il completamento dei diversi work package, il perfezionamento della fase di clinical trial, fino al prodotto finito e il lancio sul mercato prima italiano, poi europeo e statunitense".  

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