Covid, proposta choc: "Far lavorare i sanitari contagiati asintomatici e con 3 dosi"

L'ipotesi del direttore Area medica Asst Ovest Milanese, che lancia l'allarme: "La pressione sugli ospedali cresce esponenzialmente e preoccupa più che in altre ondate"

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Milano, 11 dicembre 2022 - "La pressione sugli ospedali sta crescendo in maniera esponenziale", e siccome "siamo in un momento di emergenza dobbiamo ragionare in termini di emergenza: i medici e gli infermieri positivi al tampone per Covid-19, ma asintomatici e con tre dosi di vaccino fatte, credo possano lavorare nei reparti Covid. Prevedere quarantena e isolamento  in questo momento è inutile e dannoso al sistema". Parola di Nino Mazzone, direttore del Dipartimento di Area medica, cronicità e continuità assistenziale all'Asst Ovest Milanese, che "dalla prima linea" lancia una proposta che sicuramente farà discutere "per affrontare la nuova ondata epidemica" spinta dalla variante Omicron.

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Specialista in medicina interna, ematologia, immunologia clinica e allergologia, nel novembre 2020 Mazzone si ritrovò ricoverato per Covid nel reparto che dirige all'ospedale di Legnano e da allora è tra i capofila di una ''corrente controcorrente'': "I guariti da Covid-19 non andrebbero vaccinati - sostiene - perché sviluppano un'immunità drammaticamente diversa dai vaccinati, una protezione robusta, duratura e di alto livello". Una posizione supportata da "diverse evidenze scientifiche" più volte ricordate dall'esperto, nonché da uno studio pubblicato dal suo stesso team su 'Jama Internal Medicine' e commentato da un esponente del board degli editor di Jama.

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Alla tesi che ripete ancora oggi, Mazzone aggiunge ora un altro appello: permettere ai sanitari Covid-positivi tri-vaccinati e asintomatici di lavorare nelle corsie che assistono pazienti contagiati da Sars-CoV-2. "Questo per metterebbe di recuperare risorse in un momento difficile, liberando medici e infermieri per far funzionare reparti non Covid, area medica e chirurgia", spiega. Avvertendo che, "a differenza delle prime ondate, la situazione attuale è molto più preoccupante".