Covid e No vax nella sanità pubblica: 299 sospesi e 337 pentiti

Il punto su ll’obbligo al 14 settembre: 6.621 cartellini rossi inviati in Lombardia Meno di uno su tre riguarda dipendenti del servizio sanitario regionale

I sanitari sono stati i primi a ricevere il vaccino; per loro è prevista una terza dose

I sanitari sono stati i primi a ricevere il vaccino; per loro è prevista una terza dose

Milano, 22 settembre 2021 -  Erano 6.621 una settimana fa gli "atti di accertamento" trasmessi dalle Ats lombarde a Ordini professionali, datori di lavoro e ai diretti interessati per la sospensione di sanitari che nemmeno dopo due richiami scritti hanno assolto l’obbligo di vaccinarsi dal coronavirus (in vigore dal primo aprile). Un numero non ancora definitivo, nel guado dell’ultima tornata di raccomandate fisiche inviate ai sanitari dei quali non era disponibile un indirizzo di posta elettronica certificata. In base ai dati che Il Giorno ha visionato, meno di uno su tre dei sospendibili lavora in strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate col servizio sanitario regionale: 1.016 nelle pubbliche e 1.037 nelle accreditate; altri sette sono dipendenti di studi professionali, 95 di farmacie e parafarmacie (tra la Brianza e le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova) e 131 di altri enti, mentre per 4.335 “ sanitari” non è stato individuato un datore di lavoro; un mare magnum che include pensionati, persone che esercitano la libera professione o non esercitano del tutto. Dei 6.621 per i quali è scattato il cartellino rosso, 2.995 appartengono alla dirigenza (e tra loro solo 148 lavorano in strutture pubbliche e 211 in private accreditate) e 3.626 al “comparto” che raggruppa infermieri, tecnici e ausiliari (868 e 826, rispettivamente, dipendenti di strutture incluse nel servizio sanitario regionale). Dall’Ats Metropolitana, che per quest’ultima chiamata sta inviando circa 2.300 accertamenti tra le province di Milano e Lodi, al 14 settembre ne erano partiti 1.313, di cui 609 a carico di medici o dirigenti e 764 di altre figure; meno di metà riguarda personale impiegato dal servizio sanitario lombardo (324, di cui 49 dirigenti e 275 del comparto, lavorano nel pubblico; 278, di cui 61 “medici“ e 217 altri, nel privato accreditato). Gli accertamenti ricevuti dalle sole strutture pubbliche lombarde al 14 settembre erano 851, di cui 110 a carico di dirigenti: 96 sono medici o dentisti, 11 appartengono alla dirigenza sanitaria, tre i veterinari. Dei 741 non vaccinati nel comparto, 474 sono infermieri, 93 tecnici, 90 ausiliari, 63 addetti alla riabilitazione e 21 alla vigilanza / ispezione. Ma degli 851, solo 299 sono effettivamente sospesi senza stipendio: per 14 è stato possibile un cambio di mansione, 53 alla fine hanno dimostrato di essere esonerati dalla vaccinazione e ben 337 (48 dirigenti e 289 del comparto) sono stati riammessi al lavoro dopo essersi vaccinati. Per altri 148 professionisti l’iter è ancora in corso. Giulia Bonezzi  

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