La denuncia: "Mi hanno detto che era bronchite e invece mio padre aveva il Covid"

Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli, sull’anziano genitore rimandato a casa dal primo ricovero in ospedale

Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli

Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli

Milano, 3 aprile 2020 - Un padre ricoverato, poi dimesso e ricoverato nuovamente in un altro ospedale nel giro di due giorni. "A casa faticava a respirare. Non potevo vederlo in quelle condizioni". Luca Paladini, 50 anni, portavoce de I Sentinelli di Milano, movimento che si batte contro discriminazioni e violenze che colpiscono omosessuali, migranti, vittime di stalking e di razzismo ma non solo, sta vivendo un incubo.

"Voglio vederci chiaro - spiega a Il Giorno -: perché mio padre è stato dimesso anche se stava ancora male, con sintomi di Covid, e rimandato a casa, con altri due soggetti a rischio? Ha 84 anni e patologie pregresse ma non è un motivo per abbandonarlo". Facciamo un passo indietro. Lunedì, "a fronte di una febbre che scendeva e saliva, sempre più verso l’alto, per il sesto giorno consecutivo e davanti ai primi evidenti segni di problemi respiratori, ho chiamato il 112 - spiega Paladini -. L’ambulanza è arrivata in 20 minuti e ha trasportato mio padre alla Multimedica di Sesto San Giovanni. Io, che soffro di diabete, e mia madre, settantottenne malata oncologica, da quel momento eravamo ‘in isolamento’. Sono quindi rimasto a casa con lei, lasciando solo il mio compagno che è a casa nostra, pure lui con la febbre. In serata, sempre lunedì, ho ricevuto una chiamata dall’ospedale: ‘E’ una bronchite, non c’è nulla di virale, lo rimandiamo a casa’, mi è stato detto in soldoni. La mattina dopo ho telefonato per sapere se fosse stato fatto il tampone a mio padre e ho ricevuto versioni contrastanti". Il martedì e il mercoledì sono stati un’odissea. "Mio padre continuava a stare male e respirava a fatica. Non poteva neppure stare isolato perché, non essendo autosufficiente, ha bisogno di assistenza continua".

Di conseguenza, continua Paladini, mercoledì sera, "mentre rantolava, ho richiamato di nuovo il 112. Nel frattempo avevo anche mostrato a medici amici le radiografie di dimissione: hanno individuato polmonite. Peraltro, ho notato che era stato dimesso in codice giallo, di conseguenza ancora in pericolo. Mio padre è stato poi trasferito al San Carlo, dati i sintomi evidenti, ed è stato subito trattato come paziente Covid. L’esito del tampone l’avremo domani mattina (oggi per chi legge, ndr). Ora mi domando: perché mio padre è stato dimesso dal primo ospedale? Capisco che a un uomo anziano con patologie pregresse importanti possa essere preferita, con i posti contati, una persona con margini di sopravvivenza più alti. Ma non accetto la mancanza di chiarezza". Ad addolcire questa storia, ieri mattina a Luca è arrivato il messaggio di un’infermiera del San Carlo, Laura, "fan" de I Sentinelli. "Ci siamo sentiti due volte per aggiornamenti sullo stato di salute di papà. In più, grazie a una videochiamata con whatsapp, io e mia madre siamo riusciti a vederlo e salutarlo. Una videochiamata dolorosa e bellissima".  

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