No ai vaccini in vacanza. Ma prima dose a tutti per fine luglio

Fontana: "I lombardi dovranno tornare a casa per il richiamo". In arrivo 2,8 milioni di dosi, Moratti: "Possiamo chiudere in anticipo la prima fase"

Attilio Fontana e Letizia Moratti

Attilio Fontana e Letizia Moratti

Milano, 25 maggio 2021 -  Per i lombardi si allontana la possibilità di ricevere la seconda dose del vaccino anti-Covid nei luoghi in cui trascorreranno le vacanze. Ma si avvicina la data di fine somministrazione della prima dose: l’ultimo cronoprogramma delle forniture dovrebbe consentire di chiudere la prima fase con un mese di anticipo, per il 30 luglio e non più entro il 30 agosto. Forniture tra le quali non sembrano destinate ad esserci le dosi di Astrazeneca rifiutate in altre regioni, come aveva chiesto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Queste, in sintesi, le ultime sulla campagna vaccinale. Quanto alla possibilità di essere immunizzati nei luoghi delle vacanze, Fontana ieri mattina è stato netto: " I lombardi che hanno il richiamo del vaccino in estate dovranno tornare a casa – ha fatto sapere il governatore intervenendo alla trasmissione Mattino 5 –. Tuttavia nel nostro piano vaccinale abbiamo cercato di mettere pochissimi richiami nelle due settimane centrali di agosto. Abbiamo fissato il richiamo prima o dopo, cercando di evitare quelle due settimane". Nei giorni scorsi anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, si era espresso nella stessa direzione: "È bene che chi va in vacanza, regoli le proprie vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale". E non viceversa. Sempre in mattinata Fontana si è detto deluso, anzi "perplesso", per il mancato dirottamento in Lombardia delle dosi di AstraZeneca: "Da noi solo lo 0,5% rifiuta AstraZeneca. Mi lascia perplesso che la risposta (della struttura commissariale ndr ) non sia stata positiva, perché se facciamo un passo avanti noi, lo fa tutto il Paese". Perplessità che si dirada in serata, quando Fontana e la sua vice, Letizia Moratti, rendono note le rassicurazioni avute proprio da Figliuolo e dalla struttura commissariale a proposito dei rifornimenti di siero: "Almeno una vaccinazione per tutti i lombardi entro il 30 di luglio grazie alle nuove consegne annunciate dal commissario – dichiara il governatore –. Ho avuto importanti rassicurazioni dal generale Figliuolo che mi hanno molto soddisfatto. A giugno arriveranno più di 2,8 milioni di dosi e in questo modo potremo aumentare le somministrazioni quotidiane". Nel dettaglio, a partire da ieri e fino a lunedì 28 giugno, il piano prevede la consegna di 1.983.150 dosi di Pfizer, 374mila Moderna, 331.500 AstraZeneca e 135.600 Johnson&Johnson. In base a questa programmazione, precisa quindi la Moratti, "la Lombardia da metà giugno potrebbe toccare una media giornaliera di 100mila vaccinazioni al giorno. Il piano è sempre suscettibile di variazioni ma se ci sarà consentito procedere con questa velocità l’obiettivo di vaccinare i lombardi almeno con la prima dose per la fine di luglio non sarebbe impossibile da raggiungere ". E proprio il progredire della campagna vaccinale potrebbe consentire, secondo Fontana, di eliminare l’obbligo della mascherina "già da metà luglio".