Morti Covid al lavoro, la strage silenziosa

In Lombardia il 24% dei decessi denunciati all’Inail. Sono 206 dal 2020, ma la maggior parte sfugge alle rilevazioni

Covid marche 9 agosto 2022

Covid marche 9 agosto 2022

Milano - La curva ha il suo picco massimo a marzo 2020, torna a impennarsi a novembre dello stesso anno. Scende per tutto il 2021, con una piccola risalita a marzo. A gennaio di quest’anno torna ad alti livelli, per poi scendere verso il basso ad aprile. Un’altalena che rappresenta la strage nei luoghi di lavoro in Lombardia da quando è esplosa la pandemia. I più colpiti sono gli operatori di "sanità e assistenza sociale", settore dove si concentra il 70,2% dei contagi Covid denunciati all’Inail in Lombardia, seguita da"attività manifatturiere" (5,2%) e "trasporto-magazzinaggio" (4,6%), cioè quella filiera della logistica e delle consegne che non si è mai fermata.

Secondo gli ultimi dati Inail, da febbraio 2020 ad aprile 2022 sono stati denunciati in Lombardia 62.922 infortuni sul lavoro da Covid-19, il 24,1% del totale nazionale (260.750). Sono 206, in Lombardia, quelli "con esito mortale", il 24% degli 858 decessi in Italia. Una quota rilevante nella regione che, dall’ultimo monitoraggio di Palazzo Lombardia, ha registrato complessivamente oltre 40.600 morti. Ma i decessi per contagio contratto sul luogo di lavoro sono sottostimati, perché sfuggono alla rilevazione Inail (e agli indennizzi) quelli che non sono stati denunciati, nei settori dove il lavoro è più precario. Si aggiunge poi la difficoltà nello stabilire chiaramente se il contagio sia stato contratto effettivamente sul luogo di lavoro o in altri ambienti.

Il 76% degli infortuni sul lavoro da Covid-19 denunciati è stato riconosciuto dall’Inail come tale, e sul 95% di quelli riconosciuti è già stato corrisposto l’indennizzo (ai familiari in caso di decesso). "L’analisi nella regione – si legge nell’ultimo report realizzato dall’Inail – evidenzia che le denunce pervenute da inizio pandemia afferiscono per il 63,0% al 2020, per il 15,8% al 2021 e per il 21,2% ai primi quattro mesi del 2022 (superati già a marzo 2022 il numero di contagi dell’intero anno 2021). Quasi il 30% di tutti i casi è concentrato nei mesi di marzo e aprile 2020, con una seconda punta di contagi nell’ultimo trimestre del 2020 (circa il 30% di tutti i casi)". Solo lo scorso aprile sono stati denunciati 2.714 infortuni sul lavoro Covid in Lombardia, con un aumento del 4,5% rispetto a marzo. Significa che nei luoghi di lavoro, mentre si assiste a un generale abbassamento della guardia con l’abbandono delle misure di sicurezza, i lombardi continuano a contagiarsi. La mortalità, però, grazie alla campagna vaccinale è drasticamente calata. Il 72,3% dei contagi sul lavoro è stato contratto da donne, in prima linea in ospedali e Rsa. Un decesso su 4, dal 2020, riguarda il personale sanitario, seguito da impiegati e conducenti professionali. Dei 206 decessi complessivi, 186 si riferiscono al 2020, 17 al 2021 e solo 3 al 2022. La provincia che ha pagato il prezzo più alto è Bergamo, con 55 morti sul lavoro “Covid“ dall’inizio della pandemia, seguita da Milano (54), Brescia (33), Cremona (19), Pavia (12) e Varese (6).

 

 

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