Covid, fra fobie e vere ossessioni: "C’è chi si lava le mani 100 volte"

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MILANO

"Il Covid non è una condizione che favorisce i rapporti interumani dal punto di vista delle relazioni fisiche. È una malattia che è anche in grado di suscitare importanti fobie e vale la pena di sottolineare questo concetto per non essere in nessun caso in condizione di alimentarle, le fobie. In questi ultimi giorni - e non è possibile averne idea per chi non è direttamente sul campo - stiamo registrando una quantità allarmante di soggetti con una sindrome post-Covid, essendo stati malati, o di persone che sviluppano un atteggiamento ossessivo-compulsivo nei confronti di procedure legate all’igiene. Mi sono già capitati due pazienti che si lavano le mani cento volte al giorno". Lo ha raccontato il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, nel corso di un webinar dedicato al tema della prevenzione e salute.

"Quelli che non possono più avere nessun contatto con il marito dopo che si è fatto almeno tre tamponi negativi, ma comunque è la persona che può ancora trasmettere la malattia, quelli che hanno una sindrome depressiva post-Covid perché hanno visto la morte in faccia o per qualcosa di molto più articolato, perché sono stati messi di fronte alla propria vita e al proprio quotidiano, comunque fatica ad avere qualsiasi genere di ripresa".

"Penso che ci sia parecchia depressione in giro anche per il fatto che molti hanno visto le proprie attività economiche andare a gambe all’aria" ha concluso il direttore responsabile del dipartimento di Malattie infettive del Sacco.

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