Milano, 4 giugno 2020 - "Penso che avremo sorprese dall'analisi sierologica di tutta Italia. Se il 23 febbraio a Vo' era del 5% io penso che in alcune zone della Lombardia sarà arrivato sopra il 30%". Ne convinto Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'università di Padova. Crisanti ha detto che alla popolazione sono stati fatti tamponi, test sierologico e esami medici e che "per quanto riguarda l'analisi dei tamponi, confermiamo che non ci sono casi nuovi positivi a Vò. Dai test sierologici - ha aggiunto - abbiamo avuto invece sorprese interessanti: c'è un numero importate di persone che al primo campionamento erano negative al tampone e stavano bene, ma hanno dimostrato di avere anticorpi". In sostanza, si è visto che "il 5% della popolazione di Vò ha anticorpi e questo ci permette determinare la data di entrata del virus a Vò alla prima o seconda settimana di gennaio", a fronte del paziente uno di Codogno segnalato il 21 febbraio.
Crisanti è poi tornato sulle dichiarazioni del professor Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano. "Se il professor Zangrillo fosse andato a Vo' nella prima settimana di gennaio e avesse visto le persone che magari erano positive al virus avrebbe detto che il virus clinicamente non esisteva. Poi si è visto quello che ha fatto". Per il professore: "Questo virus ancora non lo comprendiamo bene, non comprendiamo perché raggiunta una soglia critica, le persone cominciano ad ammalarsi in modo grave".
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