Covid, corrono i contagi: allarme a Milano. Nuove polemiche sulle vaccinazioni

M5s e Pd all’attacco: disastro prenotazioni e fallimento del sistema sanitario. Replica Aria: il portale funziona. Domani prima dose per 7mila insegnanti e lavoratori scuola

Covid, è allarme a Milano

Covid, è allarme a Milano

Milano -  Non si arrestano i contagi in Lombardia, con 5.658 i nuovi casi in 24 ore su 58.505 tamponi effettuati e un tasso di positività in leggera crescita, al 9.6%. La Città metropolitana di Milano è la zona più colpita, con 1.450 nuovi positivi (seguita da Brescia) e ospedali in affanno per la crescita dei ricoveri in terapia intensiva.

Domani sono previste circa 7mila vaccinazioni a personale scolastico in Lombardia. E le procedure di prenotazione finiscono ancora al centro delle polemiche. "Niente sms per gli appuntamenti degli insegnanti, che dopo aver prenotato tramite il sito della Regione si sono ritrovati a loro insaputa sul Fascicolo Sanitario Elettronico la prenotazione con sede e data", denuncia il consigliere regionale del M5s, Gregorio Mammì. Il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati rincara la dose, dopo i disagi che si stanno registrando in questi giorni: "La cancellazione delle prenotazioni per la somministrazione del vaccino è l’ennesimo doloroso fallimento del sistema sanitario lombardo – afferma – la società Aria, ‘gioiellino’ voluto da Fontana, si è dimostrato inaffidabile". Aria replica alle critiche evidenziando, in una nota, che "il portale di adesione alla campagna vaccinale anti-Covid 19 funziona efficacemente e sono oltre 750mila i lombardi che hanno prenotato e si sono già vaccinati". E la Direzione generale Istruzione della Regione precisa che, agli insegnanti e al personale delle scuole statali che si registrano al sito www.vaccinazionicovid.servizirl.it, arriverà l’sms. Parla di "polemiche pretestuose" anche il vice capogruppo della Lega alla Camera, Fabrizio Cecchetti. Intanto l’impennata dei contagi e le nuove restrizioni alla circolazione imposte dalla zona arancione rinforzata hanno tenuto le persone a casa. Ieri, nel centro di Milano e degli altri capoluoghi, non si sono registrati gli assembramenti dello scorso fine settimana. Nelle vie dello shopping negozi aperti e un flusso ordinato di clienti.

La Lombardia ha evitato per ora la zona rossa, anche se sul sul fronte sanitario la situazione resta preoccupante. Negli ospedali della regione aumentano sia i ricoverati in terapia intensiva (+22, in tutto 565) che negli altri reparti (+130, 4.934). I decessi sono 67 per un totale complessivo di 28.705 morti lombardi dall’inizio della pandemia. Aumentano i contagi praticamente in tutte le province: la città metropolitana è quella più colpita con 1.450 nuovi positivi, seguita da Brescia (1.210), Monza e Brianza (537), Varese (407), Bergamo (394), Pavia (366), Como (363), Lecco (264), Mantova (261), Cremona (200), Lodi (75) e Sondrio (29). E proprio nella Bergamasca c’è stato un momento di ricordo carico di emozione. "Il 2020 è stato un’unica grande notte e per noi la fase 1 non è mai finita", racconta Camillo Bertocchi sindaco di Alzano Lombardo, uno dei comuni della Val Seriana travolti dall’ondata di contagi della scorsa primavera.  

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