Covid Lombardia, così l’incidenza è triplicata in una settimana

L’esplosione dei contagi da coronavirus tra Natale e Capodanno. Domani scatta il giallo, martedì apre il drive through tamponi in Fiera

Covid, tampone

Covid, tampone

Milano -  Domattina i lombardi si sveglieranno in zona gialla, anche se nulla cambia nelle misure da rispettare, ha ricordato il governatore Attilio Fontana, date le restrizioni imposte in tutta Italia per affrontare l’esplosione dei contagi nelle festività. In Lombardia, certifica il monitoraggio di San Silvestro dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza del coronavirus è quasi triplicata in una settimana: dai 516,3 nuovi casi ogni centomila abitanti della settimana di Natale (già oltre dieci volte il limite della zona bianca) a 1.442 la settimana scorsa, quasi il doppio della media nazionale di 783 e la seconda incidenza più alta in Italia dietro l’Umbria (anche Toscana e Piemonte sono oltre quota mille). Il 2021 s’è chiuso sfondando la soglia psicologica di 40 mila nuovi positivi in un giorno (venerdì ne sono stati scoperti 41.458 con 229.055 tamponi, 15.769 nel Milanese di cui 5.924 in città), ieri se ne sono aggiunti altri 37.270 (12.970 in provincia di Milano) con 200.196 test e l’emergenza al momento sono i appunto i tamponi.

Aprirà martedì 4 gennaio, ha fatto sapere la Direzione Welfare della Regione, il nuovo centro di testing massivo della Fiera di Rho: dieci linee di drive-through, operative almeno all’inizio per sei giorni la settimana otto ore al giorno. A gestirlo sarà il Gruppo San Donato, fanno sapere dall’assessorato di Letizia Moratti sottolineando che nel territorio dell’Ats Metropolitana i privati accreditati hanno diversi punti tampone e laboratori (tra Auxologico, Galeazzi, Humanitas, Multimedica, Policlinico San Donato e clinica San Carlo a Paderno), e Humanitas si è reso disponibile a garantire 250 test per il servizio sanitario nazionale al giorno da lunedì e 500 dal 10 gennaio; Multimedica 400. Nel territorio dell’Ats Metropolitana, sottolinea il capo della task force Guido Grignaffini, il piano di potenziamento prevede l’apertura o riapertura di quattro centri per chi ha diritto al tampone gratuito in collaborazione coi privati e con cooperative di medici di base, e di aumentare orari e prestazioni nel weekend anche negli altri hub, gestiti dagli ospedali o dall’esercito: tra Milano e Lodi si punta a garantire tra dieci e quindicimila test in più questa settimana e dalla prossima, a regime, 45 mila in più.

L’altro fronte che si aprirà soprattutto da questa settimana è quello degli ospedali, e qui la Lombardia, scudata dai suoi poco meno di 8,1 milioni di vaccinati a ciclo completo (più dell’80% della popolazione, bambini non vaccinabili o vaccinabili solo da qualche settimana inclusi) il 45% dei quali ha già ricevuto anche la terza dose, ha numeri molto più in linea col resto d’Italia rispetto all’incidenza: in giallo si va in virtù dell’occupazione causa Covid, a giovedì scorso, del 17,5% dei letti d’area medica (la media nazionale è 17,1, sette regioni superano il 20% e tra queste tre sfiorano il 30%) e del 13,3% per le terapie intensive (la media italiana è al 12,9%). Percentuali che ieri erano salite rispettivamente al 18,5 e al 14,5%, con 1.945 ricoverati nei reparti (in aumento di 86 da San Silvestro) e 222 in terapia intensiva, uno più del giorno prima nonostante 25 ingressi reali in rianimazione a fronte di 14 decessi; a San Silvestro i morti erano stati 37, e il totale, in quasi due anni di pandemia, ha superato da alcuni giorni quota 35 mila (35.095 ieri). È un quadro in aumento, ma che ancora non riflette l’andamento esponenziale dei contagi, benché solo da questa settimana, sottolineano gli addetti ai lavori, si potrà verificare l’impatto effettivo dell’ondata di Natale sul sistema sanitario. "L’espansione della variante Omicron ha accelerato la diffusione del virus, che per il momento, soprattutto sui vaccinati, si sta dimostrando meno aggressiva delle precedenti", ha detto Fontana, augurando al lombardi di trascorrere il Capodanno "con lo stesso senso di responsabilità dimostrato finora, ma anche con un pizzico di ottimismo. Come ci dicono gli esperti la situazione si è fatta nuovamente un po’ complicata, ma non bisogna farsi prendere dal panico, in quanto grazie ai vaccini non è lontanamente paragonabile allo scorso anno e ancora una volta, uniti, la supereremo".