Tensione e tafferugli, i No vax alzano il tiro "Duomo! Duomo!". Parte l’assalto alla polizia

Il tentativo di sfondare il cordone delle forze dell’ordine per contestare Giorgia Meloni. Poi 3 ore di corteo: in testa studenti e anarchici

Le forze dell'ordine al corteo No vax

Le forze dell'ordine al corteo No vax

Milano -  I No vax alzano ancora il livello dello scontro. Se tre settimane fa alcuni di loro avevano assaltato un gazebo dei 5 Stelle e il sabato successivo avevano bloccato a oltranza corso Buenos Aires, stavolta gli anti-vaccinisti hanno fronteggiato con violenza le forze dell’ordine. L’escalation è andata in scena al decimo corteo non autorizzato di fila, in barba a qualsiasi regola e approfittando di quella fantomatica "dittatura sanitaria" che in realtà è talmente democratica da consentire a poche migliaia di persone di tenere in scacco una metropoli per tre ore.

La cronaca di giornata inizia da piazza Fontana: disorientati dai diversi annunci sulle chat Telegram che guidano da remoto l’acefalo movimento che si oppone al green pass, alcuni si sono presentati alle 16.30 pensando a un anticipo sul consueto orario, mentre altri sono arrivati come sempre alle 17.15-17.30. A poche centinaia di metri, in piazza Duomo, ci sono il palco e l’area transennata per il comizio elettorale di Giorgia Meloni a sostegno del candidato sindaco Luca Bernardo. L’obiettivo prioritario dei funzionari dell’ordine pubblico: evitare in tutti i modi che gli anti-vaccinisti entrino in contatto con i militanti di Fratelli d’Italia, anche perché pochi giorni fa a Torino proprio la leader di FdI è stata contestata dai No vax. Il tragitto alternativo, già comunicato alle pattuglie della polizia locale che devono occuparsi di fermarsi il traffico nelle vie segnate sulla mappa, prevede largo Augusto, via Larga, corso di Porta Vittoria, piazza V Giornate, viale Bianca Maria, viale Majno e corso Buenos Aires, con arrivo in Centrale. E in effetti alle 18 le prime file si incamminano nella direzione concordata. Peccato che altri inizino a urlare "Duomo! Duomo!" e a muoversi a passo svelto in via Cardinal Martini; a sbarrare loro la strada c’è un cordone di agenti e carabinieri in tenuta antisommossa.

I No vax non arretrano, anzi avanzano con le braccia alzate cercando scientemente il contatto. Il confronto dura poco più di un minuto: i manifestanti spingono, poliziotti e militari cercano di contenerli limitando al massimo l’uso della forza (alla fine in due lamenteranno contusioni alla testa). Risultato: gli anti-vaccinisti riescono a oltrepassare il primo schieramento, percorrendo alcune decine di metri. Poi, però, il contingente si ricompatta, con i blindati di traverso alle spalle, e respinge la folla all’incrocio con via Palazzo Reale. A quel punto, i manifestanti decidono di aggirare l’ostacolo, passando dietro la Cattedrale e sbucando da corso Vittorio Emanuele. Ormai la Meloni ha concluso il suo intervento ed è già in macchina, ma per poco non si sfiora l’incrocio pericoloso all’angolo con via Mercanti: l’auto che sta trasportando l’esponente politica, preceduta da un Hummer bianco formato Limousine, riesce a fare retromarcia e ad allontanarsi verso via Torino, evitando per un pelo il corteo in arrivo.

Il resto è il solito girotondo volutamente incontrollato tra piazza Scala (con ragazzo in motorino circondato e aggredito in via Case Rotte con schiaffi e pugni sul casco forse per qualche insulto ai No vax), piazza Meda e via Torino, fino alle Colonne e a piazza XXIV Maggio. In testa ai quattromila – un inedito – studenti universitari e un manipolo di anarchici che in precedenza era sempre rimasto in coda. In serata il blitz contromano sulla circonvallazione interna, con chiusura davanti al Tribunale.