"Corso Buenos Aires, restino le aree di sosta": gli albergatori chiedono ascolto

Il futuro progetto prevede di aumentare lo spazio per pedoni e bici e di toglierlo ai mezzi motorizzati. Naro: gli hotel devono essere serviti frontalmente, impensabile far camminare i clienti sotto la pioggia

Rendering del progetto allo studio, non ancora definitivo, oggetto di confronto

Rendering del progetto allo studio, non ancora definitivo, oggetto di confronto

Milano -​«Per noi è fondamentale che restino le aree per la sosta di taxi e pulmini davanti agli hotel. C’è necessità di far scendere e salire i clienti davanti all’ingresso, non è pensabile farlo nelle vie laterali. Ci sarebbe un viavai di persone con le valigie, magari sotto la pioggia. Questa strada è talmente larga da consentire un progetto che rispetti le varie esigenze: il restyling deve mettere d’accordo tutti". Così parla Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, Lodi, Monza e Brianza, che ha raccolto le richieste degli albergatori di corso Buenos Aires, l’arteria milanese consacrata allo shopping e asse di collegamento tra il centro e lo spicchio a nord est della città, in merito al futuro progetto di riqualificazione per adesso solo abbozzato e che darà più spazio a pedoni, bici e monopattini e meno ai mezzi motorizzati. In programma, oltre all’allargamento dei marciapiedi con la posa di alberature in vaso in alcuni tratti, c’è la conferma delle ciclabili (una pista per senso di marcia); da valutare se da proteggere con un cordolo per evitare la sosta selvaggia delle auto. E due corsie per le macchine, una per senso di marcia. Via tutti i parcheggi. L’intenzione del Comune sarebbe però quella di recuperarli nelle vie laterali. Secondo indiscrezioni, gli uffici stanno lavorando in particolare per mantenere le aree di carico e scarico merci necessarie per le attività commerciali, gli spazi per gli hotel e le postazioni taxi. Sono in corso confronti con le diverse realtà e categorie che lavorano sul corso.

Gli alberghi sono una presenza importante: ci sono il Worldhotel Cristoforo Colombo e il Mercure a Porta Venezia. Proseguendo verso Loreto, il Best Western Hotel City e il Grand Hotel Puccini (ancora chiuso per ristrutturazione). In piazza Lima, il Best Western plus Hotel Galles (con ingresso in via Ozanam). E a breve aprirà a poca distanza, all’angolo con via Scarlatti, l’hotel Nh Milano corso Buenos Aires. Al momento, gli spazi sulla strada riservati agli alberghi sono 5. "Questo progetto – sottolinea Naro – deve essere realizzato con buon senso. È proprio necessaria una doppia pista ciclabile, su due lati? Perché non realizzarne una sola, magari un po’ più grande, su un lato solo, per entrambi i sensi di marcia? In altre zone della città si è visto che le aree semi pedonali, in un primo momento osteggiate, a lungo andare hanno portato vantaggi e migliorato le condizioni rispetto al passato. Hanno anche aumentato il valore di certe zone. Ma siamo sicuri che per corso Buenos Aires sia la direzione giusta? È una delle vie di accesso alla città, un’importante arteria di collegamento. Eliminare completamente le auto non è pensabile". In particolare, "gli hotel hanno bisogno di essere serviti frontalmente. I soli parcheggi laterali non possono andare bene, anche tenendo conto del fatto che alcune realtà hanno corso Buenos Aires come unico punto di accesso e di uscita e nessun ingresso da altri lati".

Naro ha raccolto le istanze degli albergatori, che verranno portate in Comune quando arriverà il momento del confronto. Il piano infatti non è ancora definitivo e dovrà tener conto delle diverse necessità. Intanto, c’è chi lo osteggia da settimane. Confcommercio, come spiegato nei giorni scorsi, ha già chiesto modifiche come il mantenimento di una parte del carico e scarico sullo stradone principale e di lasciare inalterati gli slarghi di servizio per gli alberghi e i posti per disabili. Oltre che per i taxi. Richiesta che rispecchia anche i desideri dei tassisti.

 

 

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