
Daria Sadun
Corsico (Milano) - A pochi metri dal cantiere con i lavori in corso, svetta attaccata a un palo la ghost bike, la bicicletta bianca che gli amici di Daria Sadun hanno voluto dedicarle per non dimenticarla, per lasciare un simbolo della sua tragica morte. Sono passati tre mesi da quando Daria è morta, travolta e uccisa da un ragazzo di 23 anni di Milano, alla guida di un Yamaha T-Max benché sprovvisto di patente (aveva solo il foglio rosa) e senza assicurazione. Il giovane, sotto indagine per omicidio stradale, si era messo alla guida del veicolo dopo aver bevuto e preso droghe, come ha poi confermato il referto medico. Dai rilievi della polizia locale, inoltre, il mezzo andava a forte velocità sul tratto di strada dove è avvenuto l’impatto fatale per la 44enne di Corsico. Via Di Vittorio da anni è oggetto di polemiche e richieste di interventi dai cittadini, proprio perché i mezzi corrono veloci, approfittando del lungo rettilineo. Lì vicino ci sono la scuola, il parco e la chiesa: sono tante le persone che attraversano la strada ogni giorno e numerosi i ciclisti, proprio come lo era Daria. Gli interventi di messa in sicurezza dell’area, insomma, si sono resi urgenti, soprattutto dopo il terribile incidente.
Nell’ampio progetto di riqualificazione della strada, sono stati previsti (e già installati) due attraversamenti rialzati: dossi che, in aggiunta a quelli già presenti, dovrebbero impedire l’alta velocità dei veicoli, in particolare in corrispondenza delle uscite pedonali dal parco Giorgella. In più, sono iniziati i lavori di rifacimento del marciapiede adiacente all’area verde. "Oltre ai dossi – spiega il sindaco Stefano Martino Ventura (nella foto a sinistra) –, il progetto prevede la realizzazione di una pista ciclabile, percorribile in entrambi i sensi di marcia, per salvaguardare la sicurezza dei ciclisti e dare finnalmente un impulso concreto alla mobilità sostenibile". "L’intervento si è reso necessario perché via Di Vittorio è ad alto scorrimento – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Magnoni – e la velocità di alcuni veicoli è troppo sostenuta per un contesto residenziale. Restringere la carreggiata significa rendere la via urbana più sicura per tutti. I parcheggi paralleli miglioreranno inoltre la visibilità in uscita dal posto auto a tutela degli automobilisti. Un nuovo tassello – prosegue – del nostro progetto strade in sicurezza iniziato nel marzo scorso, che prevede il posizionamento di altri dossi in zone che presentano criticità".