Corsico, Pietro Sanua ucciso di fianco al figlio nel '95: il killer non ha ancora nome

Una grande manifestazione per ricordare l’uomo morto mentre era alla guida del suo furgone. Dopo dodici anni è stata riaperta l’inchiesta. Il figlio Lorenzo: "Era scomodo per i mafiosi, li denunciò"

La fiaccolata dell'anno scorso in ricordo di Pietro Sanua

La fiaccolata dell'anno scorso in ricordo di Pietro Sanua

Milano, 3 febbraio 2023 - Fiaccole come luci di speranza, che squarciano un buio che accompagna Lorenzo e la mamma Francesca ormai da 28 anni. Era il 4 febbraio del 1995 quando l’ambulante Pietro Sanua fu ucciso mentre era alla guida del suo furgone, pronto per allestire la bancarella di frutta e verdura al mercato di via Di Vittorio a Corsico. Un colpo di lupara sparato da nessuno: il killer ancora non ha un nome. Ha un volto, quello dell’identikit diffuso lo scorso anno, dopo la riapertura del fascicolo su quell’omicidio irrisolto. Seduto di fianco a Pierino, c’era il figlio Lorenzo che ha visto il padre morire davanti ai suoi occhi. Domani, sabato 4 febbraio, si ricorderà l’ambulante con una fiaccolata.

È il dodicesimo anno che viene organizzata, cosa è cambiato in questi anni, Lorenzo? "È sempre una grande emozione e negli anni le persone che partecipano si sono moltiplicate. Una folla che cammina al nostro fianco, facendoci sentire una grande vicinanza. È proprio tutto questo affetto che ci dà la volontà di resistere, in attesa della verità giudiziaria che aspettiamo da anni".

Il fascicolo è stato riaperto dopo oltre 25 anni, a che punto siamo? "Devo ringraziare la Dda e la dottoressa Alessandra Dolci che ha ripreso in mano un caso considerato chiuso senza colpevoli. Le indagini stanno procedendo e speriamo che presto ci sia una svolta, magari anche grazie ai collaboratori di giustizia che decideranno finalmente di parlare".

Per la Dda si tratta di un omicidio di ‘ndrangheta, suo padre era ritenuto scomodo dai mafiosi. "Sì, per questo hanno voluto ammazzarlo. Aveva scoperto il giro del racket sull’assegnazione delle piazzole degli ambulanti e lo aveva denunciato. I mafiosi hanno deciso quindi di ucciderlo".

Eppure c’è chi dice, come la moglie del boss Rocco Papalia di Buccinasco, che la mafia non esiste. "Proprio a quella signora ci rivolgeremo durante la fiaccolata. La mafia esiste e ha ucciso innocenti. Sabato al mio fianco ci saranno altri familiari di vittime mafiose, come Emanuela Carpita, figlia di Pietro ucciso nel 1990 a Bresso, e Francesca Bommarito, sorella del carabiniere Giuseppe".

Chi vorrebbe invitare alla fiaccolata di sabato? "I giovani. Sono referente di Libera Sud Ovest e ho visto in questi anni molta più consapevolezza da parte dei ragazzi e voglia di fare, di partecipare. È una grande speranza".

 

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