Corsico, investito e ucciso da un'auto impazzita: cordoglio per Angelo

La cittadina piange il 23enne mentre il sindaco s’interroga e la gente chiede di installare transenne protettive alla fermata

L'incidente a Corsico

L'incidente a Corsico

Corsico, 19 dicembre 2018 - Il momento del cordoglio non è finito: troppo dolore per la morte di Angelo De Las Alas, il 23enne deceduto dopo una notte di agonia a Niguarda, dove i soccorritori lo avevano portato a sirene spiegate per provare a salvargli la vita. Ma l’impatto era stato devastante e il trauma cranico troppo grave: il ragazzo di origini filippine non ce l’ha fatta.

Ancora in corso le indagini che dovranno individuare responsabilità e cause dell’incidente, dove il giocatore di basket di serie B Lorenzo Petrosino (di Caronno Pertusella) ha perso il controllo della sua auto e ha travolto Angelo e altri due 16enni provocando fatture multiple a entrambi. Uno dei due ragazzi ha una prognosi di 90 giorni, l’altro è stato operato per una frattura a bacino, femore e piede. Per fortuna, i due ragazzi non sono in pericolo di vita, ma saranno i medici a valutare eventuali ripercussioni fisiche. Saranno invece gli inquirenti a chiarire se il 26enne alla guida abbia perso il controllo per un colpo di sonno o per l’uso del telefono al volante.

Centinaia i messaggi di cordoglio e vicinanza alla famiglia a cui la mamma di Angelo ci ha tenuto a rispondere, ringraziando per l’affetto e annunciando una Messa in ricordo del figlio sabato alle 14.30 alla parrocchia San Domenico Savio di via Rovigno, a Milano.

Mentre ancora si piange per una morte inspiegabile, il sindaco di Corsico Filippo Errante pensa a fare qualcosa di concreto: «La tragica morte del giovane Angelo ci lascia ancora sgomenti – commenta – Mi sono chiesto in questi giorni se si sarebbe potuto fare qualcosa per impedire che l’auto travolgesse i tre ragazzi fermi ad aspettare il bus. Perché in queste circostanze chi ha una responsabilità amministrativa deve porsi delle domande. Se ci fosse stata una pensilina, le cose sarebbero andate diversamente? Secondo i tecnici, no». Errante spiega che «la fermata è sotto un ponte, con adeguato spazio per la sosta del bus, buona visibilità, visto che la strada è un rettilineo e generalmente le nuove pensiline sono a L, aperte verso il senso di marcia, per consentire chi è in attesa di vedere che il pullman arriva». Inoltre, «in quel tratto il limite di velocità è 50 km/h e in queste situazioni ci sono delle prescrizioni del Codice della strada che ho chiesto agli uffici di verificare». Ma i pendolari e chi passa di lì tutti i giorni chiede un intervento per posizionare almeno transenne protettive, anche perché le macchine troppo spesso non rispettano il limite imposto.

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