Coronavirus, supermercati sotto pressione: "Abbiamo diritto a salute e riposo"

Dipendenti dei supermercati sotto pressione: chiudere almeno la domenica. Tensioni in vista di Pasqua

Clienti in coda in un supermercato

Clienti in coda in un supermercato

Milano, 5 aprile 2020 -  Gli ultimi a far sentire la propria voce sono i lavoratori del gruppi Iperal, catena lombarda di supermercati. Chiedono la chiusura domenicale, sul modello già applicato da altre imprese, e di tutelare la salute dei dipendenti con dispositivi di protezione individuali adeguati. Un banco di prova in vista delle festività, Pasqua e Pasquetta, con i sindacati che chiedono uno stop totale delle attività anche per dare una boccata d’ossigeno a una categoria di lavoratori sotto pressione, in prima linea nell’emergenza coronavirus. Magazzinieri, inservienti, addetti agli scaffali e alle casse, trasportatori, ingranaggi della complessa macchina che garantisce ogni giorno il cibo nelle case in un periodo segnato dall’emergenza.

"È necessario tutelare al massimo i lavoratori e questo significa anche chiudere la domenica", spiegano Mario Colleoni (Filcams-Cgil), Massimo Aveni (Uiltucs) e Massimiliano Arighi (Fisascat-Cisl). "Nonostante i numerosi appelli e richiami – proseguono – Iperal non sta facendo tutto ciò e nei fatti, a differenza di altri gruppi, ha deciso in quasi tutti i punti vendita di non chiudere la domenica". Chiedono all’azienda di garantire le misure di sicurezza anche sul "contingentamento degli ingressi, così da evitare eccessivi e pericoloso assembramenti tra i clienti e poter mantenere la distanza di sicurezza". Sottolineando che "in questa fase complessa della nostra storia più rispettiamo chi lavora e le regole e prima torneremo a poter vivere in libertà". Nessuno sciopero, perché il servizio va garantito, ma una protesta che coinvolge anche altri big del settore. Nei giorni scorsi erano entrati in stato d’agitazione i dipendenti della catena Iper, uno dei big della grossa distribuzione, sempre sul fronte sicurezza e chiusure. Per chi lavora nei supermercati c’è stato anche un aumento dei carichi di lavoro, anche per garantire misure come la rilevazione della temperatura dei clienti agli ingressi, le sanificazioni e il contingentamento.

Protestano intanto anche i rider, altro ingranaggio della distribuzione di cibo. E i sindacati denunciano problemi come quello della sanificazione dei contenitori portavivande, degli assembramenti per il ritiro del cibo, dell’assenza di aree per i bisogni fisiologici dei fattorini. "Abbiamo già sottolineato il problema al prefetto di Milano – spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Danilo Margaritella – perché ci troviamo davanti a palesi violazioni del decreto a partire proprio dalla tutela dei lavoratori". Sulla stessa linea il segretario regionale Vincenzo Cesare: "Se continueremo a vedere lo stato di cecità di Assodelivery denunceremo tutte le irregolarità".

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