Coronavirus, allarme in liceo e primaria: altre due classi in isolamento

Sale a venti il totale nell’area metropolitana dopo la prima settimana di scuola. In 24 ore 81 nuovi contagi complessivi. "Non bisogna abbassare la guardia"

A scuola con la mascherina

A scuola con la mascherina

Milano, 21 settembre 2020 -  L’Ats Metropolitana ha messo in quarantena altre due classi, in un liceo e in una scuola primaria, entrambe a Milano, in seguito a segnalazioni di studenti positivi al coronavirus. Sale così a 20 il numero complessivo delle classi isolate nella prima settimana di scuola in tutto il territorio di competenza dell’Ats Metropolitana. In Lombardia sono, in tutto, 41.

Più di metà dei primi dieci alunni positivi erano stati mandati a scuola dalle famiglie anche se erano in attesa dell’esito del tampone, aveva sottolineato il direttore dell’Ats Walter Bergamaschi, invitando i genitori a rispettare quel "patto di corresponsabilità" con le autorità sanitarie e le scuole che è indispensabile a tenerle aperte in pandemia. Altrettanto importante è la rapidità nell’individuare i positivi: la Regione, che ha indicato alle Ats di garantire un tampone con esito in ventiquattr’ore a studenti e personale scolastico che manifestino sintomi Covid-compatibili in classe o a casa, ha diffuso un elenco di "punti d’accesso rapido" ai quali possono accedere senza prenotazione, "muniti di autocertificazione validata dalla scuola" se studenti "o segnalati dal medico o dal pediatra curante", ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, ricordando che per chi non va a scuola "i tamponi continuano a essere su prenotazione".

Sono corsie preferenziali, quelle destinate ai tamponi “scolastici“, tracciate in precisi orari (quasi sempre la mattina, in alcuni casi anche del sabato), ambulatori e drive-through. L’Ats Metropolitana ne schiera già 29 pubblici di cui 12 a Milano; alcuni sono destinati a specifiche fasce d’età, mentre coprono l’arco 0-18 Villa Marelli del Niguarda e i drive-through del San Carlo e del San Paolo. Negli ultimi due ospedali (dove sin dal 17 agosto l’Asst dei Santi offre il tampone anche a chi si presenta senza prenotazione) sono trascorsi giorni di passione, con code di auto che attraversavano il San Paolo e fuori dal San Carlo, addirittura, hanno intralciato gli autobus. Si attendono ora i prossimi giorni, con la riapertura delle scuole che ospitano i seggi, anche per testare la tenuta di un sistema messo alla prova da una possibile impennata dei contagi. Da qui gli appelli e gli inviti alla cautela che le autorità continuano a rivolgere alle famiglie.

Nell’arco di 24 ore, secondo i dati diffusi ieri dalla Regione, in Lombardia sono 211 i nuovi casi di positività al coronavirus, in leggero calo rispetto alla rilevazione precedente, a fronte di quasi 15mila tamponi: una percentuale pari all’1.41%. Si sono registrati altri cinque decessi, che fanno salire a 16.922 il numero dei morti dall’inizio della pandemia. Altre due persone sono state ricoverate nelle terapie intensive degli ospedali, che ora ospitano in tutto 38 pazienti. "Si conferma – spiega la Regione – il trend positivo dei guariti/dimessi". Altre 134 persone che hanno battuto il virus. E nella Città metropolitana resta più alto, rispetto alle altre province, il numero dei contagi. In 24 ore altri 81 casi nell’area metropolitana, fra cui 46 solo a Milano città. Segue Brescia con 30 nuovi casi, Monza-Brianza (+21), Bergamo (+20). Solo la provincia di Cremona ieri ha registrato zero contagi. I riflettori restano quindi puntati sulle scuole appena riaperte, con gli appelli degli esperti a non abbassare la guardia. "Per tenere sotto controllo i focolai nelle scuole – ha ribadito l’infettivologo Massimo Galli, responsabile del reparto Malattie infettive del Sacco – bisogna fare quello che si è iniziato a fare: io ho predicato più volte la mia convinzione in merito alla necessità di adoperarsi per avere una presenza sanitaria maggiore all’interno delle scuole, come fatto organizzativo". Ma la riapertura delle scuole "era necessaria" e non più rimandabile.

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