Fase 2: parchi tutti riaperti, ma solo a metà. Vietati campi di calcio e aree-gioco

Il Comune: dal 4 maggio saranno utilizzabili le aree verdi, recintate e non. Nessuna chiusura preventiva. Ma il decreto fissa regole rigide

Area bimbi al parco ancora vietata

Area bimbi al parco ancora vietata

Milano, 29 aprile 2020 -  Si va verso la riapertura di tutti i parchi cittadini, compresi i 200 recintati. Dopo il decreto di domenica firmato dal premier Giuseppe Conte che prevede l’utilizzo delle aree verdi a partire da lunedì da parte dei cittadini, il Comune stava valutando se lasciarne chiuse alcune, quelle più a rischio assembramento. Ma la linea del sindaco Giuseppe Sala, concordata con la sua Giunta, prevede la riapertura totale dei parchi, recintanti e non, con possibili interventi dopo il 4 maggio in caso di troppi milanesi non a debita distanza e dunque a rischio di contagio da coronavirus.

In ogni caso sarà una riapertura a metà. Perché il decreto fissa una serie di paletti che renderanno complicato usufruire dei parchi nello stesso modo del periodo precedente all’emergenza Covid-19. Qualche esempio? I bambini non potranno stare nelle aree gioco attrezzate, i ragazzi non potranno sfidarsi a calcio o a basket nei campetti all’interno dei parchi e lo stesso ragionamento varrà anche per gli anziani appassionati di bocce. Regole rigide, per evitare che le aree verdi diventano nuovi focolai di contagio.

Ma vediamo nel dettaglio tutti i divieti previsti dal decreto, partendo da una premessa: l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici sarà ammesso solo per le persone prive di sintomatologia da infezioni respiratorie e febbre (maggiore di 37,5 gradi), sottoposte a misura di quarantena o risultate positivi al coronavirus. Chi non è in queste condizioni e potrà entrare nelle aree verdi dovrà evitare ogni forma di assembramento e rispettare la distanza di sicurezza interpersonale minima di un metro. Ad esempio, sulle panchine “tipo Milano” potrà sedersi solo una persona per ogni estremità. E ancora, come accennato sopra, le aree attrezzate per il gioco dei bambini resteranno chiuse: o meglio, anche se quelle aree non sono recintate non ci si potrà entrare. Sì, perché il Comune fa sapere che, considerato il fatto che quelle aree gioco sono moltissime, non sarà possibile procedere alla loro chiusura fisica nel giro di pochi giorni. Non è finita. Cattive notizie per i ragazzi abituati a tirare calci a un pallone o a tirare a canestro in compagnia nei parchi sotto casa: il decreto non consente di svolgere attività ludica o ricreativa all’area aperta. Ciò significa che non si potrà accedere ai campi di calcio, basket e bocce. Per le aree sportive, dunque, valgono le stesse regole fissate per le aree gioco per i bimbi.

L’attività sportiva all’aria aperta nei parchi sarà consentita solo individualmente oppure con accompagnatore nel caso di minori e persone non completamente autosufficienti, ma nel rispetto della distanza interpersonale di due metri. Per quanto riguarda l’attività motoria all’aria aperta, valgono le stesse regole appena descritte per l’attività sportiva, ma la distanza interpersonale potrà essere di un metro invece che di due.

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