Coronavirus, nonna Carmela ce l'ha fatta: "Siete stati i miei angeli"

La 91enne era ospite del Centro Ospedaliero Militare di Milano, la gioia dell'Esercito: "Queste sono le vittorie più belle"

Le dimissioni della signora Carmela (frame video Fb dell'Esercito)

Le dimissioni della signora Carmela (frame video Fb dell'Esercito)

MIlano, 1 giugno 2020 - Nonna Carmela ce l’ha fatta a sconfiggere anche il Covid. Dopo una vita di sacrifici che l’hanno temprata nella mente e nel fisico, dopo aver superato il periodo difficile della guerra e dopo un mese all’ospedale, ieri è finalmente tornata a casa, accolta dal figlio. «Siete degli angeli, non vi dimenticherò mai», ha dispensato baci e abbracci a medici e infermieri. «Vi voglio bene e vi penserò sempre», ha detto la nonna mentre con energia e prontezza di spirito lasciava il Centro Ospedaliero Militare.

A 91 anni nonna Carmela aveva contratto il virus e le sue condizioni fino a una mese fa erano critiche, poi il recupero insperato. Una lenta guarigione e poi dopo due tamponi negativi e 35 giorni di degenza è stata dimessa: «Queste sono le vittorie più belle di chi lavora per il bene del nostro Paese», ha scritto l’Esercito in un post su Fb. «Nonna Carmela, 91 anni, dopo aver trascorso 35 giorni di degenza presso il Centro Ospedaliero Militare, è guarita dal #Covid19 e può finalmente tornare a casa! - scrivono ancora sul post dell’Esercito -. Perché la speranza vede l’invisibile, tocca l’intangibile e raggiunge l’impossibile!».

Nonna Carmela ha lasciato il centro tra gli applausi e la commozione di chi l’ha curata e assistita nel faticoso percorso di recupero. Il Centro Ospedaliero Militare di Milano dall’inizio della pandemia ad oggi ha effettuato 123 ricoveri di personale positivo al test di screening Sars-CoV-2 e oltre 800 tamponi naso-faringei. I pazienti ricoverati, tutti affetti da patologia polmonare patognomica, provenivano dalle diverse strutture sanitarie civili della Lombardia.

A gratificare gli sforzi del personale sanitario militare, i sorrisi, le emozioni e le soddisfazioni per ogni paziente guarito. Nella fase più critica della pandemia, a metà marzo, l’ospedale militare - messo a disposizione sin dai primi giorni dell’emergenza coronavirus dal Ministero della Difesa insieme a una struttura del Comando Aeroporto di Linate dell’Aeronautica - si è rivelato un’importante valvola di sfogo per alleggerire la pressione sui centri clinici della città, in particolare sul Sacco. Tuttavia, pure nei giorni in cui la curva dei contagi si sta finalmente appiattendo, è rimasto sold out. Il turnover è legato anche alla velocità con cui i laboratori autorizzati processano i tamponi per accertare la “negativizzazione“ del paziente (ne servono due in ventiquattr’ore per dare il via libera alle dimissioni): non appena un ospite viene dichiarato guarito, ne arriva subito un altro. L’ala Covid del complesso è stata sistemata in meno di una settimana, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. 

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