Coronavirus, segnalate 2.500 influenze sospette. Gallera: già in azione il 70% dei dottori

Il piano per la sorveglianza a casa dei sospetti Covid. Contattati 7.700 pazienti nell’Ats Metropolitana

Una donna si misura la temperatura con il termometro

Una donna si misura la temperatura con il termometro

Milano, 25 marzo 2020 - Sono già 2.500 le "influenze sospette" segnalate dai medici di base di Milano e Lodi attraverso il portale che l’Ats Metropolitana ha aperto con alcuni giorni d’anticipo sulla delibera regionale che, lunedì, ha posto le basi di un sistema di sorveglianza territoriale per curare a casa i casi conclamati o sospetti di Covid19 che (o finché) non necessitano di andare in ospedale. Senza distinzioni tra chi ha fatto il tampone e chi presenta solo i sintomi (tranne che per la fine della quarantena, dopo 14 giorni senza febbre, che nel primo caso necessita d’un doppio test negativo a distanza di 24 ore). Ieri l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha risposto alle contestazioni di chi chiede la ricerca attiva dei positivi: "Chi ha un sintomo e si aggrava può avere un confronto con il medico di medicina generale che lo invia all’ospedale per fare il tampone, quando serve".

Il tampone, insiste l’assessore, "ha un valore relativo, può essere negativo oggi e positivo domani. Farli in maniera massiva vuole dire impiegare giorni e giorni per processarli. Noi abbiamo 22 laboratori e ne riusciamo a fare 5mila al giorno (76.695 in totale a ieri, ndr ), stiamo valutando di ampliare ma per fare cento o duecentomila tamponi al giorno quanto tempo ci vorrebbe? L’importante è monitorare le condizioni di salute e intervenire su chi ha bisogno". Per farlo "stiamo coinvolgendo i medici di famiglia, ci sarà una distribuzione ampia di kit con telefonino, saturimetro e termometro" per il monitoraggio in telemedicina. Affidando gli strumenti ai pazienti, alle Usca (una guardia medica Covid diurna deputata alle visite a domicilio) o a squadre speciali d’assistenza domiciliare che potranno essere attivate dal medico di base.

"L’interlocutore privilegiato", cui viene chiesto di sospendere quasi del tutto le visite (anche in studio) ed esser reperibile al telefono dalle 8 alle 20 dei feriali, chiamando in alcune fasce orarie i suoi pazienti con sintomi simil-influenzali per controllarne le condizioni e i più fragili, anziani e pluripatologici, per raccomandar loro di restare in casaUn piano che ha fatto infuriare Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano, che sul sito del sindacato Snami (di cui è presidente provinciale e regionale) ribatte: "Il portale non funziona. Dovrebbero spiegare come fare a telefonare a casa di 150–200 persone periodicamente. Non si potrebbe neanche più dormire!". Secondo l’assessore Gallera, il 70% dei medici di base dell’Ats Metropolitana è riuscito ad aprire il portale con gli elenchi dei suoi pazienti positivi, "contatti stretti" e fragili, e a quanto risulta al Giorno tra venerdì, lunedì e ieri 7.700 sono stati chiamati dal loro dottore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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