Coronavirus, l'accusa: "Noi, medici mandati al fronte a mani nude"

Il presidente dell’Ordine: siamo stati abbandonati, non deve più succedere. Allarme su scuole e campagna anti-influenzale

Emergenza Coronavirus

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Milano, 24 settembre 2020 -  «Siamo stati mandati al fronte a mani nude, con scarpe di cartone, questo non deve più succedere". Usa una metafora bellica Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano, per descrivere il "tributo altissimo" che gli operatori sanitari lombardi hanno pagato alla pandemia: di Covid-19 sono morti circa 80 medici lombardi, di cui 13 solo a Milano, e si è ammalato quasi il 13% di medici e operatori sanitari milanesi.

"Ci sono nazioni in cui questo non è accaduto – prosegue – e questo perché da noi non è stato fatto tutto il necessario per evitarlo". Un “J’accuse“ arrivato nel corso della presentazione del libro “Storia dell’Ordine dei medici di Milano“, scritto dal presidente onorario Ugo Garbarini. Storia centenaria che vede nella pandemia uno dei capitoli più duri, con episodi di coraggio e sofferenza (ne riportiamo alcuni stralci) raccontati da chi li ha vissuti e raccolti nell’ultimo bollettino dell’Ordine. "Bisogna avere dei piani pronti per far fronte a questa come ad altre emergenze simili che potranno verificarsi in futuro", sottolinea Rossi. Gli errori sono stati commessi "nel coordinamento dei medici ospedalieri e del territorio. Il territorio è stato lasciato solo, perché impoverito nel corso degli anni. La rete di sanità pubblica è stata ridotta all’osso". E ora la mancanza di vaccini anti-influenzale per chi lo voglia acquistare privatamente e il mancato anticipo dell’avvio della campagna vaccinale, "è una situazione che ci preoccupa". Così come dalle scuole "non ci stanno arrivano feedback positivi: su 10 istituti c 10 comportamenti diversi".

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