Coronavirus Lombardia, calano contagi e decessi: "Vediamo luce in fondo a tunnel"

Gallera: si conferma trend ma ora non dobbiamo mollare. Tante dimissioni: -173 ricoverati. Diminuiscono casi a Milano e Bergamo, cresce Brescia. Al via sperimentazione su Avigan

Battaglia contro il coronavirus

Battaglia contro il coronavirus

Milano, 23 marzo 2020 - "Si conferma il trend in calo. Oggi forse è la prima giornata positiva di questo mese durissimo. Ma non è il momento di rilassarsi, dobbiamo combattere ancora". L'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha confermato il trend inziato nella giornata di ieri, quando per la prima volta si è registrato un calo di casi di Coronavirus in Lombardia. In base ai dati di oggi i positivi sono 28.761 (+1.555), in calo rispetto a ieri quando il dato era stato di +1.691. I decessi in regione hanno raggiunto quota 3.776 (+320): "E' il numero più doloroso – ha sottolineato Gallera –. Ma anche in questo caso la crescita è in contrazione, perché ieri erano 361". "Il dato più bello sono invece i 9.266 ricoverati, -173 ricoverati rispetto a ieri, scende perché ci sono state molte dimissioni". Oggi sono 1.183 persone in terapia intensiva (+41) e sono 1.350 i posti letti. 

Gallera: sforzi ripagati ma vietato mollare

"Questa è la giornata che vede matuare gli sforzi iniziati da domenica 9 marzo. Ma aspettiamo di vedere conferma nei prossimi giorni, dobbiamo valutare questi dati su arco più ampio". Gallera ha poi sottolineato: "C'è poi la voce del territorio. In molti presidi mi dicono che c'è una riduzione lieve degli accessi al pronto soccorso. E' minima. Negli ospedali in trincea la riduzione non è così evidente ma inizia a notarsi. Ci sono però ancora presidi con una pressione fortissima. Ma la riduzione aiuta tutti noi. Perché vuol dire che i sacrifici che stiamo facendo stanno producendo risultati. Però attenzione: è già successo di aver notato una riduzione e poi una nuova ondata. Ad esempio una prima riduzione si era avuta con la prima settimana di emergenza, poi misure si erano allentate. Si pensava di riuscire a controllare questo fenomeno ma questo portò a una nuova serie di casi. Quindi non possiamo rilassarci ma dobbiamo anzi intensificare gli sforzi".

I dati delle province

Continuano a migliorare i dati relativi ai nuovi casi nella provincia di Bergamo, mentre peggiorano decisamente in quella di Brescia: è questa la situazione delle due zone lombarde più colpite dal coronavirus. Secondo i dati forniti nella provincia di Bergamo ci sono 6471 positivi, con una crescita di 255 nuovi casi, mentre ieri era stata di 347 e l'altro ieri di ben 715. A Brescia invece, i positivi sono 5905, con una crescita di 588 nuovi casi, mentre ieri erano stati 289 e l'altro ieri 380. Nella provincia di Lodi, la prima colpita in Italia dal coronavirus, i contagiati sono 1.817, con 45 nuovi casi, ieri erano 79 e l'altro ieri 96. A Como i casi sono 581 (+69,), in provincia di Cremona 2.925  (+30, ieri +162). A Lecco sono 934 (+62, ieri +54). A Pavia registrati 1.444 (+138), a Mantova sono 985 casi (+80). In provincia di Varese i casi sono 421 (+35), a Sondrio 208 (+3). Buone notizie dalla provincia di Milano dove i casi sono 5.326 (+249, ieri il dato era 404), a Milano città +137 dove i casi registrati sono 2.176. 

Reclutamento personale

Per quanto concerne il reclutamento del personale sono 611 i medici che sono stati assegnati sulle domande arrivate. Tanti medici specialisti. Sono ben 93 specializzandi scesi in campo. 

Posti terapie intensive

Gallera ha ricordato che "continua anche la grande collaborazione" fra pubblico e privato, con le strutture private lombarde che continueranno i a mettere a disposizione dei cittadini tutti i posti letto che posseggono.  "Al San Raffaele di Milano - ha spiegato Gallera - stiamo allestendo i 10 posti letto di terapia intensiva nel campo da calcetto. Intanto sono già arrivati i primi quattro pazienti. Questi posti, con i 16 del San Carlo, portano a 1.350 il numero dei letti di terapia intensiva. A Monza ne apriremo altri 16, e al Policlinico altri 15. Da mercoledì, se troviamo il personale, ne apriremo altri 10 a Niguarda. E siamo pronti ad aprirne 20 alla Asst Rhodense e altre 9 alla Asst Nord Milano"

Il messaggio del paziente 1

E' stato diffuso il racconto del 38enne lodigiano Mattia, il paziente 1, che ha ripercorso la sua lunga strada per la guarigione. "E' difficile fare un racconto di quello che mi è successo – ha spiegato -. Ricordo che ero all'ospedale di Codogno, mi hanno detto che sono stato 18 giorni in terapia intensiva. A tutti dico che è fondamentale stare a casa. Questo può voler dire stare lontano da amici e parenti. Io ho potuto essere curato. Ringrazio tutto il personale medico di Pavia e Codogno, che con la loro professionalità mi hanno permesso di tornare a vivere. Ora chiediamo rispetto della nostra privacy, vorremmo piano piano dimenticare questa esperienza e tornare alla nostra normalità". 

Al via sperimentazione dell'Avigan

"Il nuovo farmaco Avigan potrà essere testato – ha detto Fontana -. La sperimentazione inizierà immediatamente e speriamo che dia buoni risultati, conrinbuiendo a eliminare questo virus". "E' stato testato su 80 pazienti in Giappone dando risultati positivi ma ancora tutti da verificare -  ha precisato l'assessore al Bilancio Davide Caparini -. E' importante essere fiduciosi nella scienza e nella ricerca ma il farmaco va testato e sperimentato, come faremo nei nostri ospedali da subito per verificarne eventuali potenzialità".

I tamponi

"I tamponi vogliamo farli e li facciamo a tutti coloro che hanno bisogno ma vogliamo mirare in maniera selettiva le persone a cui farlo. Al nostro personale in ospedale prendiamo da oggi la temperatura a tutti e, appena hanno 37.5, li mandiamo a fare i tamponi", ma "non vogliamo fare random fuori da un supermercato i  tamponi a qualcuno". Gallera ha poi chiesto a tutti "di isolarsi anche con un semplice raffreddore". "Vi chiediamo di stare a casa - ha proseguito Gallera - chi ha l'influenza, chi ha un raffreddore stia a casa, anche solo con un raffreddore rafforzato. Poi vi teniamo monitorati, e se peggiorate è il medico di medicina generale che vi manda a fare il tampone" perchè "se ne facciamo troppi il sistema ci impiega troppo tempo e non sarebbe efficace". 

Ospedale in Fiera

Guido Bertolaso ha fornito aggiornamenti in merito al progetto dell'ospedale in Fiera, importante per "dare un contrinuto in questa lotta a questo nemico subdolo". "Si lavora giorno e notte, stiamo reperendo attrezzature in giro per il mondo – ha detto Bertlaso –. Entro fine della prossima settimana apriremo primi moduli della Fiera. Non sarà un lazzaretto ma sarà un ospedale, con un grande centro diagnostico. Vogliamo fare tutto per vincere questa guerra. Affideremo l'ospedale a rianimatori di primo livello".

Medici, monitoraggio dei pazienti a casa

Oggi il governatore della Regione Attilio Fontana ha fatto sapere che "la Giunta regionale ha approvato oggi una delibera importante che va nella direzione di coinvolgere i medici di medicina generale nel monitoraggio delle persone nelle loro case, sia quelle che stanno bene, sia quelle che hanno piccoli sintomi". "I medici di medicina generale faranno un monitoraggio costante di tutte le persone che hanno dei disturbi o che magari sono asintomatiche ma positive. Quindi su coloro che non devono andare in ospedale, ma devono essere controllati" ha spiegato.

Posti letto nelle cliniche private

Sempre in tema di delibera odierna, l'assessore Giulio Gallera ha invece reso noto che anche le cliniche private metteranno a disposizione i loro posti letto e - le poche che li hanno - anche i posti di terapia intensiva. "Qui si dimostra che il sistema lombardo è un unico grande sistema fatto da ospedali pubblici e privati accreditati - ha detto Gallera -. Ormai non c'è più nessuna distinzione fra le strutture pubbliche e quelle private, che entrano anche loro dando il loro contributo in posti letto".

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