Coronavirus, al Buzzi 5 bimbi in rianimazione: "Il virus non colpisce solo anziani"

Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della Pediatria del Buzzi raccomanda: "Tenere sempre le distanze nei parchi"

Gian Vincenzo Zuccotti, direttore responsabile Pediatria e pronto soccorso del Buzzi

Gian Vincenzo Zuccotti, direttore responsabile Pediatria e pronto soccorso del Buzzi

Milano, 29 aprile 2020 - «L’opinione pubblica pensa che i bambini siano immuni o quasi al virus, ma non è così. Anche loro si ammalano, non passa settimana senza che qualcuno venga ricoverato: bisogna tenere alta l’attenzione, non conviene riaprire le scuole". Lo sottolinea Gian Vincenzo Zuccotti, direttore responsabile Pediatria e pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Buzzi e professore ordinario di Pediatria alla Statale. Anche se il numero dei piccoli ricoverati per Covid è tale da non destare preoccupazione (al momento sono in due, in ospedale), nelle ultime tre settimane cinque piccoli pazienti sono finiti in Rianimazione pediatrica per complicazioni. Professor Zuccotti, per i bambini il Covid è pericoloso? "Certo. I casi sono pochi perché sono state eliminate tutte le occasioni di trasmissione del virus: le scuole sono chiuse da fine febbraio, i parchi sono inaccessibili, non è possibile incontrarsi. Questo ha consentito il contenimento della diffusione del contagio tra i bambini. Ma non passa settimana senza che non vi sia almeno un ricovero". Quindi come bisogna comportarsi? "Non abbassare la guardia per continuare a evitare le occasioni di contagio. Per questo sono convinto del fatto che le scuole non si debbano riaprire. I bambini non sono solo ‘veicolo’ del virus, possono ammalarsi come gli adulti e avere delle complicazioni: alcuni sono finiti in Rianimazione pediatrica". Che tipi di complicazioni sono insorte? "Abbiamo riscontrato delle miocarditi, infiammazioni del muscolo cardiaco associate all’infezione virale in corso. Problematiche serie, che possono compromettere la funzionalità del cuore. Queste complicazioni possono insorgere anche se non vi sono delle patologie pregresse. Ribadisco quindi che bisogna mantenere un’allerta alta". C’è un’età più a rischio di altre? "Da quel che abbiamo potuto constatare i casi rilevati riguardano età diverse, dai due mesi ai dieci anni". Che raccomandazioni dà ai genitori? "Valgono le raccomandazioni del Governo: continuare a evitare assembramenti, in primis, perché c’è la possibilità che le persone trasmettano l’infezione. Quindi va bene uscire e frequentare parchi, quando si potrà, purché questi non siano affollati e purché sia possibile mantenere le distanze, anche da bambino a bambino. Insomma, l’isolamento dovrà proseguire anche quando saremo fuori dalle nostre case, a maggior ragione. Teniamo a mente che nessuno è esente da questa infezione, i bambini possono contagiarsi tra loro. Mantenere le distanze è più importante che indossare mascherine. E poi continuiamo a mantenere pure le buone abitudini come il lavaggio frequente delle mani e una maggiore attenzione a livello igienico". Bimbi e nonni potranno incontrarsi tranquillamente? "Certo. Se non ci sono sintomi e se si rispettano tutte le precauzioni, non ci saranno problemi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro