Coronavirus e rischio coagulazione: cartelle cliniche ai raggi x

Ne saranno esaminate oltre 50mila, grazie al nuovo registro Start-Covid-19. "Dati a disposizione in tempi rapidi" assicura Paolo Zambonardi, ad Italfarmaco

Paolo Zambonardi è amministratore delegato dell’azienda Italfarmaco

Paolo Zambonardi è amministratore delegato dell’azienda Italfarmaco

Milano, 26 maggio 2020 - Uno studio "monstre" su una mole fra 50mila e 60mila cartelle cliniche dei pazienti Covid ricoverati negli ospedali, soprattutto di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, allo scopo di approfondire le conoscenze sul virus e contrastarne gli effetti sulla coagulazione del sangue. È l’obiettivo di un progetto tutto italiano, Start-Covid-19, il primo e più vasto registro sulle complicanze della coagulazione nei soggetti infettati dal virus. Si tratta di una delle iniziative di punta della nuova piattaforma di progetti medico-scientifici Ghemavid, messa a disposizione e finanziata da Italfarmaco, azienda milanese impegnata in prima fila in questa fase di emergenza sanitaria e che da oltre 40 anni si occupa di studio, produzione e distribuzione di eparine.

Le eparine a basso peso molecolare, come ad esempio l’enoxaparina, sono già oggi utilizzate di routine a diversi dosaggi negli ospedali sia per la prevenzione che per il trattamento delle trombosi in atto nei pazienti con coronavirus. Il Registro, utilizzando i dati delle cartelle cliniche dei pazienti Covid, già disponibili negli ospedali italiani, consentirà, tra l’altro, di correlare l’uso e le dosi di farmaci quali l’enoxaparina con le condizioni cliniche dei pazienti con Covid-19 e con l’evoluzione della loro malattia. In questo modo si avranno dati preziosi direttamente dalla “vita reale” e in un tempo molto più rapido rispetto a una sperimentazione clinica tradizionale.

«Nella situazione drammatica che stiamo vivendo, un’azienda farmaceutica deve fare il possibile per offrire alla comunità scientifica tutti i dati che ha a disposizione. La piattaforma è stata ideata per mettere a disposizione di tutta la classe medica le informazioni relative ad una terapia che si è rivelata importantissima e in tempi rapidi. La comunità scientifica avrà a disposizione l’analisi di 50mila fino a 60mila cartelle cliniche di pazienti con l’infezione da virus - un patrimonio di conoscenza che non deve essere disperso. In questo modo gli esperti saranno in grado di affrontare meglio la malattia, nella malaugurata ipotesi di una seconda ondata di contagi in autunno" afferma Paolo Zambonardi, amministratore delegato Italfarmaco. Start-Covid-19 è un’iniziativa della Fondazione Arianna Anticoagulazione, che riunisce i più importanti specialisti italiani di disturbi della coagulazione, presieduta dal professor Gualtiero Palareti che puntualizza: "Il Registro Start-Covid-19 è anonimo nel pieno rispetto del diritto alla privacy". Oltre al Registro, c’è anche in programma uno studio prospettico sui nuovi pazienti.

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