Corbetta, lettera del Prefetto al sindaco: verbali a strascico tutti illegittimi

"Le telecamere per leggere targhe e revisioni da non usare senza una pattuglia di vigili"

Polizia Locale

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Milano, 18 aprile 2019 - Aumentano le telecamere agli ingressi delle città e dei paesi, nel nome della sicurezza sbandierata da molti sindaci e gruppi politici. E nonostante il Senato abbia da poco approvato l’incremento delle sanzioni, i furbetti dell’assicurazione – il 4,5% dei 51 milioni di autovetture e camion che scorazzano ogni giorno sulle nostre strade sono fuori regola – possono continuare a circolare indisturbati. E quei primi cittadini che hanno escogitato il sistema dell’avviso di accertamento (che ad esempio solo a Corbetta, nel milanese, ha permesso di smascherare 250 auto sensa assicurazione in un anno) vengono stoppati dalle direttive ministeriali.

Proprio in questi giorni infatti la prefettura di Milano ha invitato il comando di polizia locale di Corbetta a rispettare la circolare del Ministero dell’Interno numero 300 dell’ottobre 2016, che definisce legittimo «solo l’accertamento di una sanzione al Codice della Strada effettuato su strada da una pattuglia della polizia locale».

In pratica all’ufficio della polizia locale di Corbetta viene impedito di agire come si è fatto in quest’ultimo anno, ovvero controllando a terminale le targhe di tutte le vetture passate sotto l’occhio elettronico situato ai varchi della città, segnalando (e poi sanzionando) gli automobilisti transitati senza assicurazione o con la revisione dell’autoveicolo scaduta. Una pratica, dice la Prefettura, che può essere accettata solo se certificata da sistemi omologati. Come quelli ad esempio posti nelle città ai limitare delle zone a traffico limitato, che determinano ad esempio sanzioni anche per le auto non autorizzate che varcano quel limite. «In Italia non ci sono telecamere omologate, come vorrebbe la prefettura», sottolinea il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini. «Noi avevamo attuato un metodo, come altri Comuni, che permette comunque al cittadino di giustificare l’eventuale infrazione. Togliere dalla strada automobili potenzialmente pericolose, perché senza assicurazione, penso sia un atto di civiltà». Invece pare che al Ministero non ci sia fretta di trovare una soluzione a questo problema.

Dalle telecamere alla strada, dunque. La polizia locale attuerà controlli nelle sei ore di servizio sulla strada sempre per rilevare le irregolarità (assicurazione, revisione, black-list, fermi ammninistrativi, auto rubate e auto straniere in Italia da più di sei mesi) ma potrà agire solo in strada. Una multa in remoto, ovvero a distanza, sarà possibile – specifica la prefettura milanese – solo «se l’operatore addetto alle visione dei fotogrammi non sia impegnato a contestare analoga violazione ad altro veicolo, circostanza che dovrà comunque essere certificata nell’eventuale verbale)».

Quindi nel caso di specie non c’è una questione legata ai tempi che intercorre tra il verde e il rosso di un semaforo. È proprio il modo in cui si ottengono i dati delle auto che non solo «legittimi». Ad esempio nelle scorse settimane al Comune di Roma il Ministero, con una «interpretazione autentica», ha detto che non può multare le auto in doppia fila solo con le immagini di un filmato registrato dai vigili in auto, ma di ritenere queste indicazioni alla sorta di un «taccuino delle infrazioni», senza possibilità di emettere sanzioni.

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