Milano, ristoratori in piazza: "Il coprifuoco è la morte"

Protesta sotto il Palazzo della Regione

Milano, 20 ottobre 2020 - Tornano in piazza i ristoratori lombardi in tempo di Covid. Stavolta una cinquantina di titolari ed esercenti di locali si è trovata sotto il Palazzo della Regione Lombardia per dire che il coprifuoco alle 23 è "la morte" e per chiedere alla politica di venire incontro al settore per garantire l'occupazione e non fallire. Tra i manifestanti, Paolo Polli, uno dei multati per il sit-in del 6 maggio all'arco della Pace, che fece lo sciopero della fame e che giovedì sera alle 23, quando dovrebbe scattare il coprifuoco, è intenzionato ad andare a protestare con altri colleghi a Palazzo Marino e in Regione Lombardia. 

"Chiudere alle 23 e non alle 24 non ha senso - ha detto Polli  - è solo un modo per non rimborsare i ristoratori, mentre dovrebbero fare ronde e controllare la movida, lasciando che l'economia vada avanti". Alfredo Zini ha dato invece appuntamento giovedì mattina alle 11.30 in piazza San Babila, spiegando che "se esce un'ordinanza che vieta di uscire per noi è improponibile manifestare alle 23". Zini, insieme ai colleghi, ha presentato le richieste del settore al consigliere regionale Gianmarco Senna della Lega, che ha raggiunto i manifestanti sotto Palazzo Lombardia spiegando che è il momento di "conciliare la situazione economica e quella sanitaria".

"Il coprifuoco alle 23 - ha detto Zini - è devastante, alle 22 dovremo mandare via i clienti, perdendo in sostanza il turno delle 21.30, con un'ulteriore riduzione di fatturato. Già con l'ultimo Dpcm sono arrivate una raffica di disdette, non possiamo mettere una famiglia di 8 persone che vive insieme in 2 tavoli diversi, e ora temiamo che il coprifuoco alle 23 abbia un ulteriore effetto psicologico deterrente".

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