Coppia dell'acido, Boettcher: con Martina un bel bambino, presto esco

"In pochi anni otterrò la scarcerazione". È questa la certezza espressa da Alexander Boettcher in uno dei colloqui con gli operatori dei servizi sociali del Comune di Milano avvenuti nell'ambito del procedimento di adottabilità del bimbo partorito dalla studentessa

Martina Levato e Alex Boettcher

Martina Levato e Alex Boettcher

Boettcher in uno degli incontri con il bimbo spiega alla psicologa: "Ho sempre pensato di aver un figlio, ho vissuto per 10 anni con una donna ma non mi sentivo pronto ad averne. Ora che mi sentivo pronto, è finito così". E si mostra un pò contrariato perché il piccolo dorme e non apre gli occhi e dice che se lui fosse "un bambino e deve vedere padre e madre per la prima volta e magari mai più, lui vorrebbe almeno averlo visto una volta, avere aperto gli occhi per un attimo». Fa presente, poi, anche che «in una situazione simile, sempre con l' acido, di una donna incinta, le hanno lasciato il figlio».

Nelle relazioni gli operatori evidenziano che Boettcher spesso "parla dell'imbarazzo di vedere il suo bambino con noi (ossia il personale dei servizi sociali, ndr) che lo osserviamo". In un altro colloquio, invece, i genitori di Martina raccontano che hanno conosciuto il broker nel maggio 2014 riferendo che "da quando è iniziato il rapporto con Alex, Martina appariva tesa e nervosa, sempre sotto pressione». E spiegano che, a loro dire, Alexander «avrebbe lavorato per escludere tutti dalla vita di Martina, prima i genitori e poi gli amici". In uno dei suoi incontri con il piccolo la nonna materna dice al nipote: "Ricordati che la tua mamma è brava, è una brava mamma". E Martina ribadisce spesso che il suo desiderio è di essere trasferita all'Icam, l'istituto per madri detenute con figli, assieme al bimbo. La madre di Boettcher, poi, come si legge in un altro passaggio della relazione, ha raccontato che il figlio da adolescente frequentava un liceo classico da dove "a seguito di un episodio poco chiaro di un tentato suicidio, lo stesso è stato trasferito in un altro istituto". Dopo il deposito della relazione dei servizi sociali, il Tribunale per i minorenni ha deciso di affidare una consulenza tecnica «psico-diagnostica» sul nucleo familiare a due specialisti. 

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