Coppia dell'acido, l'amica di Martina: "Boettcher mi scrisse: 'Sono l'uomo diavolo'"

Nel corso della mattinata sono stati sentiti diversi agenti di polizia, che sono intervenuti la sera del 28 dicembre in via Carcano, dopo l'aggressione a Pietro Barbini. Il messaggio di Boettcher all'amica di Martina: "Ciao sono l'uomo diavolo". Intanto i giudici del tribunale dei minorenni dispone una perizia sulla coppia e sui loro genitori per verificare le capacità di esercitare il ruolo di genitori

Martina Levato e Alex Boettcher

Martina Levato e Alex Boettcher

La testimone, 26 anni, ha raccontato che all'inizio della loro relazione Martina era molto «innamorata» di Alexander, ma il loro era un rapporto «libero», anche perché il broker frequentava altre donne e «quindi anche lei andava con altri». Anche dopo il rapporto fugace con Carparelli in discoteca nel febbraio 2014, «lei non era pentita», ma la situazione poi cambiò quando Boettcher mutò atteggiamento e quindi lei «si sentiva in difetto» per le relazioni avute.

Nel maggio 2014, Levato, stando alla versione della testimone, mandò messaggi con insistenza all'amica per chiederle informazioni «su Carparelli e sui suoi fratelli, ma era evidente che quei messaggi me li mandava lui dal telefono di Martina». Boettcher mandò alla ragazza anche una foto che ritraeva Martina con Carparelli quella sera in discoteca. Poi Martina non rispose più al telefono all' amica e ad agosto alla ragazza arrivò un messaggio da Boettcher in cui lui parlava di «vendetta». Secondo l'accusa, le aggressioni con l'acido sarebbero state portate a termine dalla coppia come forma di «purificazione» in relazione ai precedenti rapporti che Martina aveva avuto.

Oltre ad alcuni investigatori è stato ascoltato in aula anche un amico di Carparelli, il quale ha raccontato che il giovane "era terrorizzato" dopo il tentativo di aggressione subito a metà novembre 2014. È stata rinviata, invece, al 23 novembre la testimonianza del padre di Pietro Barbini, lo studente sfregiato con l'acido il 28 dicembre 2014. Non si sa ancora se la difesa di Boettcher rinuncerà o meno a sentire in aula il giovane sfigurato. Mentre il pm Marcello Musso ha chiesto l'acquisizione nel processo della documentazione relativa al procedimento davanti al Tribunale per i minorenni e con al centro il bimbo partorito da Martina a Ferragosto. La difesa di Alex si è opposta.

PERIZIA - Il Tribunale per i minorenni ha intanto stabilito che venga fatta una «consulenza tecnica d'ufficio» su profili «psico-diagnostici» per stabilire l'eventuale capacità «genitoriale» di Alexander Boettcher e Martina Levato, entrambi condannati a 14 anni per un'aggressione con l'acido, e per valutare se i loro genitori hanno o meno una capacità «accuditiva». La decisione è stata presa nell'ambito del procedimento di adottabilità del bimbo partorito dalla giovane lo scorso Ferragosto e che è stato temporaneamente collocato, nei mesi scorsi, in una casa famiglia lontano dal capoluogo lombardo. I giudici minorili, dunque, dopo che i servizi sociali del Comune di Milano avevano depositato la loro relazione sul nucleo familiare e chiesto più tempo per fare valutazioni, hanno deciso con un provvedimento che è necessaria una consulenza tecnica e l'hanno affidata a due esperti: Cecilia Ragaini, neuropsichiatra e psicoterapeuta, e Simona Taccani, psichiatra e psicoanalista. Nel frattempo, sempre con lo stesso provvedimento, il Tribunale ha respinto ogni richiesta di collocamento del minore in un luogo diverso e, dunque, il piccolo non andrà all'Icam con la madre ma rimarrà nella casa famiglia fino alla conclusione del procedimento. In un'udienza, fissata per il prossimo 24 novembre, i giudici indicheranno ai consulenti il termine per depositare la relazione. Nel frattempo hanno ascoltato i nonni del piccolo e non ancora Alex e Martina, che nei giorni scorsi hanno avuto un colloquio in carcere con psicologi e operatori. Proseguono, intanto, gli incontri settimanali e separati tra i genitori e il bimbo e anche a quelli tra i nonni materni e la nonna paterna e il nipote. Alla fine del procedimento, dopo il deposito della consulenza (i legali potranno nominare esperti di parte per seguire i lavori) i giudici, in ipotesi, potrebbero anche decidere di dichiarare il bimbo adottabile e di affidarlo subito, in vista dell'adozione, ad una famiglia 'terza'.

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