Coppia dell'acido, le motivazioni della condanna di Alex: "Nessun pentimento"

Boettcher è stato condannato per l'agguato "per errore" ai danni dello studente Stefano Savi e per un analogo blitz, tentato ma non riuscito, al fotografo Giuliano Carparelli

Alexander Boettcher

Alexander Boettcher

Milano, 1 giugno 2016 - Nelle motivazioni alla sentenza di condanna di Alexander Boettcher a 23 anni si legge come nel comportamento del broker, responsabile delle aggressione con l'acido, si sia ravvisata l'"assenza di qualunque sintomo di pentimento e di rivisitazione critica dei propri comportamenti e, in generale, il difetto di qualunque positivo elemento a favore dell'imputato". "I fatti - si legge ancora nel documento - si collocano in una posizione apicale sia per la gravità oggettiva delle condotte e per le conseguenze, sia per l'intensità massima dell'elemento soggettivo del dolo. E' adeguata la pena sui valori massimi".

Boettcher è stato condannato per l'agguato "per errore" ai danni dello studente Stefano Savi e per un analogo blitz, tentato ma non riuscito, al fotografo Giuliano Carparelli. Secondo i giudici faceva parte di un'associazione a delinquere composta anche dalla sua ex amante Martina Levato e dal presunto complice Andrea Magnani (condannati per gli stessi fatti col rito abbreviato). I giudici scrivono che Martina era legata ad Alex "da una torbida edifficilmente decifrabile relazione sentimentale, per quanto di sentimenti si possa parlare. Un rapporto basato sul sesso senza nessun coinvolgimento emotivo". Nell'arco di un anno, spiegano i magistrati, "c'è stato un 'cambio qualitativo'" che li ha portati a gettare l'acido, in agguati che Martina qualifica come "solo gesti eclatanti che l'avrebbero riscattata agli occhi dell'uomo".

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