Coppia acido, giudici: "Non riascolteremo Martina". Il legale: "Parlerà anche su Savi"

La giovane aveva chiesto di essere ascoltata nuovamente nel processo a carico di Alexander Boettcher per "far emergere nuovi profili di responsabilità penale di Alexander"

Martina Levato

Martina Levato

Milano, 15 marzo 2016 -  Martina Levato voleva essere sentita di nuovo nel processo in cui Alexander Boettcher è imputato per una serie di aggressioni con l'acido. E voleva parlare ancora per far emergere "nuovi profili di responsabilità penale" a carico del ragazzo da cui ha avuto un figlio nell'estate scorsa. Ma i giudici dell'undicesima sezione penale del Tribunale di Milano hanno respinto la richiesta presentata ieri dal suo difensore, l'avvocato Alessandra Guarini, di sentire nuovamente l'ex bocconiana la quale, attraverso una nuova deposizione in aula, intenderebbe "ricostruire i fatti". Secondo il collegio di giudici, presieduto da Elena Bernante, "non c'è necessità assoluta" di una nuova testimonianza di Martina, considerato soprattutto che la fase istruttoria del dibattimento si è già conclusa.

PM: "RICHIESTA STRUMENTALE" - Contro la richiesta si è schierato il pm Marcello Musso, che ha espresso parere "nettamente contrario" ed è tornato a stigmatizzare l'atteggiamento finora tenuto in aula dall'ex bocconiana: "E' una manipolatrice della verità". Dura soprattutto la reazione dell'avvocato Michele Andreano, difensore del broker tedesco: quella di Martina, ha polemizzato in aula, è una richiesta strumentale. A suo giudizio l'ex bocconiana "sa benissimo che rischia di perdere il figlio" e con questa mossa "sta cercando di influenzare la decisione del Tribunale dei minori" che a fine maggio dovrà pronunciarsi sul destino del piccolo nato a Ferragosto scorso dalla relazione tra Martina e Alex e ora affidato provvisoriamente ai servizi sociali del Comune di Milano. Per l'avvocato di parte civile che rappresenta Pietro Barbini (il giovane sfregiato con l'acido dalla "coppia diabolica" il 28 dicembre 2014), potrebbe essere "utile" concedere a Martina "qualche ora" in una delle prossime udienze "per sentire queste novità".

LEGALE DI MARTINA: "PARLERA' SU SAVI" - Dopo aver bocciato l'istanza, il legale della giovane, l'avvocato Alessandra Guarini, ha spiegato: "Parlerà ai suoi giudici" nel processo d'appello sull'aggressione con l'acido a Pietro Barbini, che inizia ad aprile, e "modificherà il suo racconto reso finora anche sul caso di Stefano Savi", altro ragazzo sfigurato, un episodio di cui Martina ha sempre negato. Per il difensore Guarini, che ha risposto parlando coi cronisti fuori dall'aula a quanto detto dal pm Marcello Musso, "considerare Martina manipolatrice della verità è inaccettabile e lei oggi è stata privata della possibilità di dire la verità, dopo che Boettcher l'ha sempre privata di questa possibilità perché l'ha eterodiretta". Il legale ha poi aggiunto: "A prescindere dalla decisione di oggi dei giudici, Martina parlerà ai suoi giudici e racconterà a loro la verità anche sul caso di Stefano Savi". La ragazza finora ha fatto ammissioni soltanto sul blitz contro Pietro Barbini e su quello tentato contro Giuliano Carparelli, mentre ha sempre negato quello ai danni di Savi. Da tempo, inoltre, la sua difesa spiega che Martina ha rotto la relazione con Boettcher, ma il legale di quest'ultimo, l'avvocato Michele Andreano, fuori dall'aula ha raccontato che "è stato Alexander a lasciare Martina e questo lui vuole sottolinearlo".

LEGALE CARPARELLI: "ALEX MERITA 30 ANNI" - Secondo l'avvocato Paolo Tosoni, legale di parte civile per Giuliano Carparelli, che subì un tentativo di aggressione, Alexander Boettcher, imputato per associazione per delinquere per una serie di aggressioni con l'acido e già condannato a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini, merita più dei 26 anni chiesti dal pm e a lui può essere inflitto il "massimo della pena" in questo processo, ossia 30 anni di carcere. Tosoni oltre a chiedere che Alex venga condannato anche ad un risarcimento nei confronti di Carparelli di 150mila euro con 80mila euro di provvisionale, ha chiesto ai giudici che aumentino la pena chiesta dal pm per l'imputato. Per il legale, infatti, il pm chiese 20 anni per Martina nel rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo sulla pena), ossia il massimo della pena (la ragazza è stata poi condannata a 16 anni), e lo stesso doveva fare (chiedere 30 anni con rito ordinario) per Boettcher che "anzi ha avuto un ruolo più significativo nelle aggressioni". Tra l'altro, ha fatto notare il legale, nella richiesta di 26 anni del pm la tentata aggressione a Carparelli è valutata soltanto un anno di pena in continuazione. Il legale ha chiesto, inoltre, la trasmissione degli atti in Procura affinché si valuti la falsa testimonianza della madre del broker, Patrizia Ravasi, la quale deponendo disse di non sapere nulla del trasferimento di quote societarie da Boettcher alla ex moglie. Un tentativo, secondo i legali di parte civile che hanno intentato un'azione civile chiedendo la revocatoria di questo trasferimento, da parte di Alexander di 'nascondere' beni che potrebbero essere confiscati per i risarcimenti. Secondo Tosoni, infine, Boettcher nelle aggressioni con l'acido aveva "il controllo totale su Martina e le chiese un sacrificio purificatore e di compiere gesti dimostrativi per lui". 

LEGALE MARGARITO: "MARTINA MARIONETTA E ALEX BURATTINAIO" - "Quello che esce da qui è una Martina Levato marionetta e un Alexander Boettcher burattinaio". Così l'avvocato Roberto Parente, legale di Antonio Margarito, aggredito da Martina Levato la sera del 20 maggio 2014, definisce il rapporto tra la Levato e il broker 30enne nel suo intervento finale durante l'udienza a carico di Boettcher per le aggressioni a base di acido. Il legale parla di un "disegno criminoso" che la Levato ha messo in atto non perché folle, ma perché eterodiretta dall'allora suo compagno. Secondo l'avvocato, l'aggressione col coltello a Margarito si potrebbe spiegare col fatto che il suo cliente è stato l'unico ad avere un rapporto completo con la Levato, mentre gli altri hanno avuto rapporto solo orali. Questo avrebbe giustificato il tentativo di evirazione, mentre gli altri ex di Martina dovevano essere puniti con l'acido. Per questo motivo l'avvocato ha chiesto un risarcimento di 400mila euro per il suo cliente che ha dovuto subire, oltre alla ferita fisica, il peso di un'accusa di stupro. Ma la richiesta più alta è quella avanzata dall'avvocato Andrea Orabona, legale di Stefano Savi, sfigurato con l'acido, nonostante non conoscesse Levato, perché scambiato per Giuliano Carparelli. Per lui Orabona ha chiesto un risarcimento di 5 milioni di euro, di cui 3 milioni a titolo di provvisionale. L'avvocato Benedetta Maggioni, legale della famiglia Savi, ha chiesto invece 1,5 milioni di risarcimento, di cui 800mila di provvisionale, per i familiari di Stefano che la notte del 2 novembre 2014 è stato aggredito proprio sotto la casa dove vive con i suoi genitori. In mattinata, l'avvocato Paolo Tosoni, legale di Giuliano Carparelli, aveva chiesto un risarcimento di 150mila euro, di cui 80 mila a titolo di provvisionale. L'udienza è stata rinviata al 22 marzo, quando prenderanno la parola gli avvocati difensori dell'imputato.  

 

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