Coppia dell'acido, sfregiato per errore: genitori e amici testimoni in Aula

In tribunale per il processo ordinario ad Alexander Boettcher hanno parlato i genitori di Stefano Savi, colpito dalla coppia dell'acido il 2 novembre 2014 per uno scambio di persona. Il racconto della madre: "Soffro per lui, la nostra vita è cambiata"

Stefano Savi

Stefano Savi

«Ci hanno detto subito che la situazione era molto grave perchè l'ustione di terzo grado da acido è la peggiore... da allora abbiamo cercato di capire in ogni modo, abbiamo sempre chiesto a Stefano di dirci la verità se avesse mai fatto qualcosa di grave a qualcuno». Lo ha ricordato Patrizia Ferrandi, madre di Stefano Savi. «Come mamma posso fare ben poco per lui se non seguirlo in tutti i trattamenti che dovrà fare - ha continuato la donna -. on sono mai stata una madre coraggio. La nostra vita è cambiata. Stefano non riesce più a uscire, lo fa solo per andare in ospedale, per esempio non sa più nemmeno cosa vuol dire andare a comprarsi un paio di pantaloni, anche se grazie agli amici che gli fanno forza sta ricominciando ad uscire qualche volta la sera. Li ringrazio moltissimo. Non cerco compassione, io e mio marito andiamo avanti e faremo di tutto perché Stefano possa avere i medici e le cure migliori».

Alla domanda se Stefano avesse mai capito chi poteva essere il suo aggressore la donna ha risposto: «Non credo che lui possa aver capito il sesso di questa persona era una sagoma nera io invece ho pensato in un primo momento che fosse stata una donna». Prima della deposizione della Ferrandi la difesa di Alexander Boettcher aveva chiesto di poter sentire Giorgio Magnani, il padre di Andrea, condannato lo scorso 13 gennaio a 9 anni e 4 mesi sempre in relazione ai fatti dell' acido, ma la richiesta è stata respinta dalla corte.

 

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