Contratti a 5 euro, tutto da rifare: scatta la caccia nei padiglioni di Expo

Salta l’intesa sulle assunzioni con l'inquadramento Cnai, i sindacati chiedono l’intervento del commissario Pasquino

Passeggiata sotto le stelle lungo il viale principale di Expo il Decumano

Passeggiata sotto le stelle lungo il viale principale di Expo il Decumano

Milano, 7 maggio 2015 - Questione di numeri. Nello specifico, di quanti lavoratori prestano già servizio nei padiglioni dell’Expo di Milano. Un’incognita, visto che le agenzie interinali non sciolgono le riserve sulle assunzioni già firmate e, di conseguenza, su quante sono inquadrate con il contratto del commercio Cnai, bollato come «corsaro» da Cgil, Cisl e Uil perché riconosce il 25% in meno di stipendio rispetto a quello dei confederali. Meno di cinque euro all’ora. Per questo, a un metro dal traguardo, la trattativa tra i sindacati e le associazioni di rappresentanza delle agenzie interinali, Assolavoro e Assosom, è tornata ai blocchi di partenza.

La mediazione consisteva nell’applicare ai futuri assunti il contratto del commercio, indicato dall’intesa del luglio 2014 tra Cgil, Cisl, Uil ed Expo spa, come quello più adatto, lasciando passare i contratti già siglati, salvo irregolarità. «Poteva essere una cosa utile per i futuri assunti, ma non potendo sapere quanti siano i passati, non sanava il problema», attacca Antonio Lareno, responsabile Expo per Cgil Milano. Risultato: i confederali non hanno siglato il documento. Assolavoro insiste a cercare una mediazione, ma senza i volumi del personale già in forze sul sito, l’obiettivo appare lontano.

La contromossa di Cgil, Cisl e Uil si è già concretizzata in una richiesta di incontro al commissario generale, l’ex ambasciatore Bruno Pasquino. L’uomo chiamato a risolvere le controversie tra i Paesi e la società Expo. «Incontrerò i sindacati settimana prossima», spiega il diplomatico. I rappresentanti dei lavoratori cercano una sponda nel dialogo con i commissari generali dei padiglioni stranieri. Settimana prossima, il 12 per l’esattezza, anche Manpower si siederà al tavolo con i sindacati. L’agenzia, fornitore ufficiale di personale di Expo, ha adoperato il Cnai facendo passare le assunzioni degli staff dei padiglioni attraverso la controllata Manpower solutions. La multinazionale si dice in una nota disposta a «chiarire le tipologie contrattuali ed identificare le soluzioni più idonee».

Nel frattempo, «partirà la caccia padiglione per padiglione», spiega Lareno. Un monitoraggio per individuare i dipendenti inquadrati con il Cnai, che potrebbe tradursi in cause di fronte al Tribunale del lavoro. L’esito non convince Cisl Milano. «Noi avremmo preferito chiudere l’accordo con l’agenzie per il lavoro e poi attivare l’osservatorio su Expo – spiega il segretario generale, Danilo Galvagni –, senza rimandare le questioni davanti a un giudice». Posizione espressa in una lettera ai vertici di Cgil e Uil, sebbene Cisl non abbia rotto il fronte sindacale. Le tre sigle hanno allertato anche l’ispettorato del lavoro, mentre Stefano Franzoni, responsabile Expo per Uil Milano, ha sollecitato le categorie del commercio ad aprire un dossier Cnai a livello nazionale.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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