Minacce a mister Conte: un fascicolo in Procura

Prime indagini dei carabinieri: estranei i mondi degli ultrà e della criminalità comune. Forse l’atto di un mitomane

L’allenatore dell’Inter Antonio Conte

L’allenatore dell’Inter Antonio Conte

Milano, 17 novembre 2019 - La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per minacce aggravate e detenzione di munizioni per il caso della lettera minatoria indirizzata al tecnico dell’Inter Antonio Conte; della vicenda, anticipata ieri dal Giorno”, si sta occupando il capo del pool Antiterrorismo Alberto Nobili. La missiva, contenente messaggi scritti in un italiano sgrammaticato e una cartuccia inesplosa calibro 22 di un fucile da caccia, è stata presa in consegna dai carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, che stanno indagando per risalire all’autore del raid. Stando a quanto spiegato dalla società nerazzurra, la lettera è stata recapitata nella sede del club di proprietà del gruppo Suning, in viale Liberazione, «e, come da prassi in questo genere di situazioni», la società «ha provveduto a rivolgersi alle autorità competenti». La denuncia ha fatto subito scattare il piano di tutela per l’allenatore: già giovedì sera, poche ore dopo la segnalazione, è arrivato agli uomini del pronto intervento di polizia e carabinieri, vale a dire gli agenti delle Volanti e i militari del Radiomobile, l’ordine di pattugliare con più frequenza i due luoghi ritenuti «sensibili», vale a dire l’abitazione del tecnico in zona Fiera e il quartier generale dell’Inter a Porta Nuova.

In gergo si chiama «vigilanza generica radiocollegata» e rappresenta il più basso tra i livelli di sorveglianza previsti per la sicurezza di un personaggio pubblico. I primi accertamenti delle forze dell’ordine avrebbero fatto emergere che le minacce non sono riconducibili né ad ambienti legati alla criminalità né alla galassia del mondo ultras (sia nerazzurro che di altre squadre). Potrebbe trattarsi più verosimilmente del blitz estemporaneo di un mitomane, che avrebbe preso di mira Conte – come in passato è capitato anche ad altri personaggi pubblici – per la sua notorietà, aumentata nell’ultimo periodo dal ritorno in Serie A e dall’ottimo inizio di campionato della formazione nerazzurra, seconda in classifica a un punto dalla capolista Juventus. A Conte è arrivata pure la solidarietà del sindaco meneghino Giuseppe Sala: «Non ne sapevo niente. Non so neanche il motivo per cui oggi alla fine sembra così facile che manifestazioni d’odio si rivolgano ai singoli, anche in maniera sorprendente». E ancora: «Non riesco neanche a immaginare il motivo per cui un allenatore di calcio possa venire minacciato. Gli scriverò».  

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