Milano, caso Confalonieri. Drogata e violentata: "La tisana e il risveglio nuda nel letto"

Il racconto di una delle donne stuprate dall’immobiliarista, con studio in Monte Napoleone. Lui è in carcere dal novembre 2021, condannato a 6 anni e 4 mesi

Omar Confalonieri

Omar Confalonieri

Trovate questo articolo all'interno della newsletter"Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del«Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano, 21 settembre 2022 - É il giorno delle vittime, il giorno dei racconti con cui le donne stuprate dall’immobiliarista, con studio in Monte Napoleone, ricostruiscono le modalità con cui Omar Confalonieri le adescava e poi le violentava, solo dopo averle rese incoscienti. Lui si trova in carcere dal novembre 2021, condannato a 6 anni e 4 mesi per aver drogato con benzodiazepine una coppia di clienti e violentato la donna davanti alla figlia di due anni.

La testimonianza di ieri, è di una delle altre vittime del manager. Nel corso dell’incidente probatorio davanti al gip Stefania Pepe, ha ripercorso i dettagli di quella sera dell’autunno 2015, quando lei, 20 anni, andò assieme alla madre a casa di Confalonieri e di sua moglie (pure lei accusata di violenza sessuale di gruppo per questo episodio), perché entrambe conoscevano la coppia. Alla madre e alla figlia, stando ai racconti agli atti dell’inchiesta dei carabinieri, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, Confalonieri offrì una tisana.

La madre si sentì subito male e lasciò l’abitazione, mentre la ragazza in quella casa, rimasta sola, avrebbe subìto violenze da parte dell’agente immobiliare e della moglie. Il piano iniziale di Confalonieri e della sua fidanzata era quello di violentarle entrambe. "Tutto è avvenuto alla presenza della moglie", ha fatto mettere a verbale la stessa giovane, che ha spiegato ancora che quella sera, mentre stava già male, le offrirono pure dell’acqua. "Dopo aver bevuto l’acqua – ha detto – ho completamente perso conoscenza. Ho solo alcuni flash di quel che è successo".

Versione ribadita ieri in aula. L’incidente probatorio proseguirà venerdì prossimo, quando davanti al gip parleranno le altre quattro vittime, tutte stordite e violentate con lo stesso sistema. La vittima aveva già fatto mettere a verbale di aver chiesto "ripetutamente" quella sera di "poter tornare nella sua abitazione", ma l’agente immobiliare le avrebbe detto che non poteva perché "stava ancora male". E si ricorda, poi, "di essersi risvegliata nel letto matrimoniale della coppia, senza vestiti". La 20enne all’epoca aveva già confidato al suo fidanzato "di avere il timore di essere stata drogata e abusata sessualmente" quella notte, ma "riteneva di non avere elementi o segni che potessero confermare inequivocabilmente una violenza". È stata la madre della giovane, dopo aver saputo che erano in corso indagini nei confronti di Confalonieri, a rivolgersi ai carabinieri e così sono partiti i nuovi accertamenti su questa vicenda.

mail: anna.giorgi@ilgiorno.net

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro