MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Ha proposto di far ritirare tutti!". Il pm: interdizione per i due luminari

L’atto d’accusa della procura per gli accordi sottobanco con i quali i medici si spartivano le cattedre

L'inchiesta pubblicata sul "Giorno"

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano - La richiesta dei pm è l’interdizione dagli incarichi nei confronti di otto dei 39 indagati, nell’ambito dell’inchiesta su “Concorsopoli” partita dall’ospedale Careggi di Firenze che ha fatto emergere un mondo fatto di nomine e spartizioni di cattedre a tavolino. Le indagini sulle presunte irregolarità nei concorsi alla facoltà di Medicina all’Università di Firenze e altri atenei toccano anche Milano, come raccontato ieri su queste pagine: per il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonio Nastasi della Procura di Firenze, Francesco Montorsi, direttore di Urologia al San Raffaele, avrebbe svolto il ruolo di "corruttore" accordandosi con Stefano Centanni, ordinario all’Università Statale, per far bandire due posti per professore ordinario negli ospedali di San Paolo e San Donato con l’obiettivo di far salire in cattedra un suo favorito e impegnandosi a far ritirare la domanda a coloro che l’avevano già presentata. Marco Carini, ordinario di urologia a Firenze, in veste di presidente del collegio degli urologi e di guida della commissione esaminatrice, sempre secondo l’accusa sarebbe stato il "garante" dell’accordo.

"Deve rilevarsi - scrivono i pm - la sua inclinazione a delinquere e a commettere reati contro la pubblica amministrazione" agendo "in spregio delle regole di legalità, trasparenza e correttezza". Per Montorsi, la richiesta è la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per undici mesi, sulla quale dovrà pronunciarsi il gip Angelo Pezzuti dopo gli interrogatori. Il quadro emerge dalle intercettazioni telefoniche raccolte dalla Guardia di Finanza: Marco Carini, pure lui tra i destinatari delle richieste di misure interdittive, più volte parla delle "questioni milanesi". "Esatto... poi dopo ... cose... vedremo... Io sono assolutamente tranquillo e sereno, perché oltretutto ci saranno due cattedre", dice a un interlocutore. In un’altra occasione, sostiene che "Chicco" Montorsi avrebbe chiesto un appuntamento al direttore (del dipartimento) e proposto di far ritirare tutti dal concorso: "Che gli ha chiesto appuntamento... ha proposto di far ritirare tutti!" "Da lui... in cambio dice però la... vuole la sicurezza... la commissione anche sull’altro bando", in modo che si potesse decidere a tavolino l’esito. "L’alternativa è quella, bravissimo, si ritirano tutti, si ritirano tutti su questo, si fa una commissione, il Dipartimento fa una commissione che garantisce questo; l’altra fa una commissione che garantisce l’altro". Ed è sempre Carini a sostenere durante l’ennesima conversazione che per "il concorso di Milano, dopo tutto questo casino, vedrai che alla fine si ritirano tutti e rimarranno due posti per due candidati".